-Core
The Old Skull
Italia
Pubblicato il 01/03/2020 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vogliamo sapere com’è nato questo avvincente progetto. Avevate fin dall’inizio una visione chiara di come sarebbe dovuto essere ‘Fantasmi Ruggine E Rumore’?
Francesco: Tutto ha avuto inizio da un idea di Luca che ha immaginato come poter far tornare in auge un certo tipo di movimento musicale anni '90 unendo due tra i principali generi di riferimento dell'epoca, rap e metal. La reciproca stima e il feeling che abbiamo maturato dopo tanti anni insieme nella musica sono stati certamente fondamentali. Il concept del disco è stato affinato man mano che il progetto prendeva forma ma un'idea di base è sempre stata chiara fin dall'inizio.

Gli ospiti dell’album sono stati coinvolti fin dall’inizio oppure durante le lavorazioni?
Francesco: Il nostro primo contatto è stato con Danno e Paura, contatti che abbiamo fortemente cercato e che poi si sono rivelati preziosi sotto tutti i punti di vista per la realizzazione di tutto il progetto.
Luca: le cose poi hanno quasi seguito un’evoluzione naturale, abbiamo facilmente trovato una grande intesa con tutti i musicisti coinvolti.

Come avete scelto la suddivisione dei pezzi? Qual è la collaborazione che vi ha sorpreso maggiormente?
Band: Devi sapere che noi della band abbiamo una specie di malattia… il rap nella nostra mente suona già “metallizzato”. Ed è da qui che parte la selezione dei pezzi dell’album, semplicemente alcuni brani erano davvero perfetti da rifare in chiave metal… altri invece li abbiamo creati ad hoc. Luca: Personalmente adoro il Rap napoletano, ma non mi aspettavo che “Sangue e Inchiostro” sarebbe diventato uno dei miei preferiti. Ci ha fatto un pò tribolare ma ne è valsa davvero la pena, assolutamente uno dei miei brani preferiti

A proposito, perché ‘Fantasmi Ruggine E Rumore’?
Luca: Alcuni degli album più fichi degli anni ‘90 avevano i titoli composti da 3 o più parole: Afterhours “Hai Paura Del Buio”, Timoria “Viaggio Senza Vento”, Bluvertigo “Metallo Non Metallo”, CSI “Tabula Rasa Elettrificata”, e cosi via. Fantasmi: termine legato alla Old School, ma non con un’accezione negativa… solo per dargli un immaginario “metal”. Ruggine: metallo vecchio… ruvido, sporco e pieno di sfumature di colore. Rumore: credo si spieghi da solo.

Dove avete registrato l’album? È stato un processo complicato?
Francesco: Il disco è stato registrato nel mio studio privato, il Monolith Studio, dove abbiamo concepito e prodotto tutto l'album. La batteria definitiva è stata poi registrata da Valerio “Fisik” all’Hombrelobo Studio, che ha curato anche il mix definitivo e il mastering. Per quanto riguarda le voci abbiamo usufruito di alcuni a cappella, specialmente nella fase di scrittura e di arrangiamento, poi le singole parti vocali sono state registrate in alcuni studi di Roma come TotoSound, Rugbeats, etc.. Il processo creativo e di realizzazione del concept si è rivelato complicato ma davvero stimolante. Ogni singolo brano ha subito vari cambiamenti nella struttura e negli arrangiamenti per raggiungere la "perfezione" desiderata. Abbiamo fatto molta autocritica e questo ci ha portato via più tempo del dovuto ma ne è valsa la pena perchè il risultato è stato esattamente quello che volevamo.

La produzione è decisamente moderna eppure gli agganci al nu metal ed al rapcore anni ‘90 sono evidenti. Come avete bilanciato queste due componenti?
Francesco: Mi fa piacere sentirti dire che la produzione suona moderna. Era quello l’obiettivo!
Dare una veste moderna con una chiave stilistica propria del metal, del nu metal e dell'alternative metal mischiata ad arte col miglior Rap Hardcore possibile. Il lavoro maggiore è stato quello di curare alla perfezione ogni singolo riff, ogni singolo cambio o stacco, aggiungendo un arrangiamento che andasse a creare un legante tra i vari strumenti, voci comprese.

A livello lirico intendete trasmettere un messaggio in particolare?
Francesco: I testi del disco mandano un chiaro messaggio, cercando di sensibilizzare l'ascoltatore su temi di attualità socio-politica, sulle sovra strutture sociali che talvolta annebbiano la mente dell'uomo, sui poteri forti, etc..

Il rap romano ha una discreta storia. Quali sono i vostri punti di riferimento? I dischi migliori?
Luca: Siamo ovviamente molto legati al Rap romano, giochiamo in casa con alcuni dei più grandi talenti della penisola (il Colle, Cor Veleno, Ice-One per le produzioni, Assalti Frontali, ecc…) ma i nostri riferimenti abbracciano tutto lo stivale (prevalentemente tutti gli artisti SERI degli anni ‘90).

Un altro gruppo che viene alla mente ascoltando l’album sono sicuramente i Linea 77. Secondo voi, oltre gli autori di ‘Numb’ e ‘Available For Propaganda’, chi è riuscito in Italia a combinare rap e metal in modo significativo?
Luca: Ai tempi ci fu un timido tentativo (che apprezzai tantissimo) fatto da Extrema e Spaghetti Funk con “Vai Bello”. Dopo di che direi il nulla (a livello mainstream, nell’underground c’erano parecchie band a sposare la causa). Anni fa Salmo ha dato una bella sferzata alla situazione: le sue produzioni puzzavano di metallo e l’abbiamo fiutato tutti… un po' come dire “si, sto rappando… ma lo sai benissimo da dove vengo”. Se non era Rap/Metal una “Killer Game” io ho i capelli.

Provate a spiegare questa frase: “Se non gli dimostri che sei ancora una scimmia, lì dove conta…nel profondo alla fine verrai spazzato via”.
Luca: La frase riassume il concetto di “non perdere la propria identità”: quella primordiale (quella che ti allerta dei pericoli e ti fa reagire). Il pericolo che viviamo tutti è che ogni giorno ci soffocano un po' di più, lo spirito si perde attraverso mille convenzioni, cazzate, programmi inutili, mode… l’effimero sta vincendo e questa cosa sta avendo un’impatto enorme sul genere umano. Il rischio è quello di “annullarsi”, di non capire più qual è il tuo posto nel mondo. E prima che questo accada, ricordati (e soprattutto ricordagli) che dentro di te c’è una scimmia incazzata; e che l’ultima cosa che vuole è vivere passivamente ed essere prevaricata… Reagisci!

“Ricordati chi sei…” (Disney cit.)

Avete fatto il tifo per Rancore a Sanremo?
Band: Assolutamente si! E’ un ragazzo brillante, un musicista poliedrico e mai banale: un vero faro in mezzo alla “nebbia musicale” che gira in questo periodo… dentro e fuori dal Rap.

Quali sono i vostri piani per promuovere l’album? Quali degli ospiti saranno in tour con voi?
Luca: il versante Live è molto complicato, ma sarà più chiaro appena dopo il nostro release del disco (che avverrà a Roma, annunceremo la data a breve). Non è facile muovere un “carrozzone” del genere, anche perché ogni artista ha anche i suoi impegni personali… puoi immaginare il delirio che si crea nel voler tentare di incastrare gli impegni. Ma per il futuro legato ai concerti abbiamo davvero cattive intenzioni, vi stacchiamo le gambe a morsi.

Salmo o Achille Lauro?
Luca e Francesco: Fino a qualche anno fa ti avremmo detto Salmo tutta la vita, poi con Playlist la nostra storia d’amore è finita… ovviamente perché siamo affezionati alle sue produzioni più hardcore. La domanda però non è equilibrata: ci hai chiesto di scegliere tra un musicista e…OUCH!

La musica trap o la reunion dei Rage Against The Machine?
Luca: La reunion dei Rage Against The Machine che segnerà finalmente la morte della Trap.
Francesco: Come diceva Quelo, "La seconda che hai detto!"

The Old Skull
From Italia

Discography
Fantasmi Ruggine E Rumore - 2020