-Core
[In Mute]
Spagna
Pubblicato il 23/10/2019 da Lorenzo Becciani

Vi considerate una band melodic death?
(Pito) Talvolta è difficile collocarsi in un genere preciso ma sì, direi che suoniamo death metal melodico anche se col nuovo album abbiamo introdotto riff più moderni e qualche linea vocale che rende il nostro stile più vario e aperto.

Vanja è bellissima e talentuosa. Immagino che non sia stato difficile sceglierla come nuova cantante. Avete fissato delle audizioni? Quali erano i vostri obiettivi al momento della separazione con Steffi?
(Pito) La conoscevamo da qualche anno. La prima volta l’avevamo incontrata al Female Fronted Metal Fest in Belgio ed in seguito ad un altro festival a Malta, con la sua band precedente ovvero i Martiryum. L’abbiamo sempre trovata un’ottima cantante e quando abbiamo saputo che si era trasferita a Valencia è sembrata una buona idea chiederle di entrare nella band.

Cosa è successo con Steffi? È stato difficile riarrangiare le vecchie canzoni con Vanja?
(Pito) Una band è qualcosa che richiede un grande sforzo a livello di tempo. Era più concentrata su altri progetti e questo è stato il motivo principale della nostra separazione. Vanja è molto disciplinata e dopo avere provato con noi qualche vecchio pezzo, ci siamo subito resi conto che avrebbero suonato alla grande. Non vediamo l’ora di condividerle con tutti voi.

Quanto è progredito il vostro sound con Vanja?
(Pito) Vanja ha una voce molto versatile e ciò significa che ci sono linee vocali che suonano più black ed altre più death. Le piace passare da un genere all’altro e, visto che siamo tre cantanti nella band, c’è molto da sperimentare.

Quando avete cominciato a comporre le tracce di ‘Chaos Breeder’?
(Pito) Avevamo molte idee ma sono state definite solo quando Vanja è entrata ufficialmente nella band. Volevamo introdurre delle parti più melodiche inizialmente e Mike ha lavorato a diversi tipi di voci. In Estate era già in pratica tutto pronto.

Dove avete registrato?
(Pito) La batteria è stata registrata all’Elefante Studio mentre la voce al Firework Studio con Quique Monpó, chitarrista degli Opera Magna. Chitarre e basso sono stati registrati invece con Davish Alvarez (Angelus Apatrida), che ci ha fornito un sacco di idee dal punto di vista della produzione. Per quest’album volevamo ottenere qualcosa di più melodico e diretto ma ugualmente aggressivo come nei precedenti lavori. Per la prima volta abbiamo registrato in studi differenti ma il risultato è stato ottimo.

L’album sembra più dark dei precedenti..
(Pito) Forse ha degli elementi dark ma credo comunque che dal punto di vista vocale abbia guadagnato in chiarezza. È un riflesso di quello che siamo e delle esperienze che abbiamo vissuto come persone nella band.

La migliore qualità della band sta nell’eccellente bilanciamento tra tecnologia e vecchi valori dell’heavy metal. Pensate che il vostro approccio diventerà più futuristico con il passare degli anni?
(Pito) La nuova tecnologia, se ben combinata, è positiva per ogni genere di musica. L’uso di sampler per esempio regala possibilità infinite. L’importante è non penalizzare quello che è veramente importante ovvero ciò che suonano i musicisti.

Sei ancora attiva con i Sollertia? Quali sono i tuoi ricordi più belli con i Martyrium?
(Vanja) Ho collaborato con i Sollertia per alcuni pezzi di ‘Light’ ma da allora non abbiamo più scritto musica assieme. È stato bello parte di un progetto dark progressive con Voa e James degli In The Woods. I Martyrium hanno rappresentato una parte elettrizzante della mia vita e negli ultimi anni abbiamo girato i festival di tutta Europa, incontrato tante persone e fatto esperienze on the road. È stato bellissimo al Czech Death Fest, in Romania con Behemoth e Cradle Of Filth, in Bulgaria con i Sinister e pure in Ucraina con i Blind Guardian.

Quali sono le tue influenze principali? Chi ti piace tra i cantanti nuovi?
(Vanja) E’ difficile fare qualche nome specifico anche perché ascolto sempre nuova musica e cerco di apprendere la tecnica di diversi cantanti. Mi sono sempre piaciuti i Dark Funeral. Emperor Magus Caligula era pazzesco e mi piace pure Heljamadr. Mi piacciono molto anche i cantanti di Hate, Mgla, Vital Remains e Hour Of Penance.

Qual è la traccia a cui sei più legata?
(Pito) La title track riflette tutti noi, come band e come individui, e riassume il concept dell’album e l’atmosfera che abbiamo cercato di creare e che porteremo pure dal vivo. Parla della rinascita del Caos e della necessità di distruggere tutto per ricominciare da capo e crescere ancora più forti.

Chi si è occupato dell’artwork?
(Pito) Esther Galán, la sorella del nostro chitarrista Cristóbal. È una grande artista e per realizzare il dipinto ha preso spunto da alcune lettere e idee che avevamo sviluppato. Il conceèt su cui si basa è il caos ed è riflesso nella farfalla ovvero come la scienza normalmente rappresenta tale idea. Siamo davvero soddisfatti del suo lavoro.

[In Mute]
From Spagna

Discography
Aeternum 2009
Gea 2017
Chaos Breeder 2019