-Core
Oh Land
Danimarca
Pubblicato il 18/08/2019 da Lorenzo Becciani

‘Family Tree’ è giunto nei negozi dopo un lungo silenzio. Sappiamo che hai avuto un figlio ma perchè hai avuto bisogno di tutto questo tempo?
Oltre al bimbo, mi sono trasferita da New York a Copenaghen dopo sei anni che ero là. Ho lavorato a due colonne sonore, la prima per un balletto (‘Askepot - Musikken Fra Forestllingen i Tivolis Pantomime Teater’) e la seconda per una grande produzione teatrale (‘Watermusic’), e poi mi sono lasciata dal padre dei miei figli e questo ha comportato dei grossi cambiamenti.

È stato un processo complicato?
No, al contrario quando ho iniziato a lavorare alle nuove canzoni tutto è stato molto veloce e rilassato. Avevo molto da dire quindi si è svolto tutto rapidamente. Posso anticiparti che non farò aspettare i miei fan altri cinque anni per un altro album. Sto già lavorando a delle nuove canzoni.

Che tipologia di sound desideravi ottenere stavolta? Com’è stato lavorare con Thomas Bartlett?
È stato incredibile. Ha portato una mentalità totalmente nuova. Prima ero abituata a lavorare con professionisti che perdevano due ore per aggiustare anche il più piccolo dei suoni. Con lui non siamo mai stati più di venti minuti a lavorare ad un pezzo. Naturalmente poi ci siamo tornati sopra ma la sua idea era quella di lasciare fluire la creatività il più possibile, magari provando qualcosa di diverso. Alla fine abbiamo registrato un paio di canzoni in più rispetto a quelle che sono finite sul disco. Una mi piace molto ma è troppo orchestrale e quindi ho pensato di usarla in seguito. È nata quando la Symphonic Orchestra di Budapest è venuta a suonare alcuni elementi ed il mellotron.

Qual è stato il momento più avvincente di tutte le sessioni di registrazione?
Quando ho registrato le parti vocali. É il momento più emozionante e spaventoso. Passo delle ore prima di bere qualcosa, sono molto ansiosa ma alla fine sono più le sensazioni positive. È stato tutto molto spontaneo e naturale, all’opposto della produzione elettronica e calcolata di ‘Earth Sick’.

Sei sempre stata a contatto della musica grazie ai tuoi genitori (la madre Bodil Øland è una cantante d'opera associata al Danish Royal Theater mentre il padre Bendt Fabricius è un organista, ndr). Quanto è importante il tuo background classico per una popstar di fama internazionale?
Molto importante ma non tanto per la tecnica quando per l’educazione alla sensibilità della musica che ho ricevuto senza accorgermene. Tutta la mia musica è guidata dalla voce. Pensa che in Inverno suonerò una piece strumentale di nove minuti per un balletto scritta esclusivamente a partire dalla voce.

‘Human Error’ e ‘Brief Moment’ sono due eccellenti singoli. Quali sono le altre tracce chiave del disco?
Secondo me ‘Open’, mi ritengo molto fortunata ad averla scritta, e ‘Family Tree’.

Com’è stato girare un video con Helena Christensen?
Abbiamo scoperto di vivere vicino a New York e le riprese sono state molto intime e personali, nel senso che mi sono trasferita da lei e abbiamo girato delle cose negli interni senza pianificare nulla. Poi ho visto che nevicava e sono uscita come una pazza. Un freddo da morire ma bellissimo.

Qual è il tuo segreto?
Cercare di essere il più possibile onesta. Anche stasera al Northside, davanti a così tanta gente, cercherò di ritagliare qualche momento di intimità con il pubblico.

Ci sono dei concerti che attendi con ansia?
Volevo vedere Bon Iver ma purtroppo sarò già di ritorno a Copenaghen. Mi sarebbe piaciuto vedere anche le First Aid Kit ma hanno cancellato.

Da cosa nasce il tuo rapporto con la danza?
Da adolescente ho studiato danza presso la Stockholm Ballet School con l'obiettivo di diventare allieva dello Swedish Royal Ballet ma, purtroppo, all'età di 19 anni, ho subito un brutto infortunio alla schiena che ha messo fine alla mia carriera di ballerina. Sono comunque rimasta nel giro.

Che differenze ci sono tra New York e Copenaghen?
Ce n’è soprattutto una. A New York puoi avere tutto quello che vuoi a qualsiasi ora del giorno. A Copenaghen è l’esatto contrario ma c’è un sistema sociale fantastico per crescere i bambini e tanta attenzione all’ecologia.


Oh Land
From Danimarca

Discography
Fauna (2008)
Oh Land (2011)
Wish Bone (2013)
Earth Sick (2014)
Family Tree (2019)