-Core
Vreid
Norvegia
Pubblicato il 04/01/2019 da Lorenzo Becciani

In carriera avete pubblicato otto full lenght. Prova a rilasciare un breve commento su ognuno di essi in maniera da far capire a chi non vi conosce come si è evoluta la band in questi anni…
Kraft -  Il nostro importante debutto. Eravamo arrabbiati e volevamo prendere distanza dai primi lavori dei Windir, più rock n’ roll e ridotti all’osso. Andammo in tour per sei settimane con gli Enslaved e fu brutale.
Pitch Black Brigade – La naturale continuazione di ‘Kraft’. Ancora arrabbiato con maggiore focus su tutti gli strumenti e qualche sperimentazione. Nell’album è presente ‘Pitch Black’ che ancora oggi è una delle canzoni più suonate dal vivo e ha contribuito a definire il black n’ roll.
I Krig – Con questo album siamo riusciti a concentrarci sul classico sound dei Vreid combinandolo con forti retaggi del passato. Le liriche sono basate su poemi ispirati alla Seconda Guerra Mondiale e, col senno di poi, questa si è rivelata un’ottima scelta. É anche il primo album dei Vreid con elementi folk e uno dei miei preferiti.
Milorg – L’ultimo album che abbiamo registrato col leggendario Lars Klokkerhaug e ancora incentrato sulla Seconda Guerra Mondiale, con liriche di Jarle "Hváll" Kvåle che significano molto per noi. L’album ha aperto gli occhi a tanti fan e ci ha portato per la prima volta negli Stati Uniti. Anche questo è uno dei miei preferiti.
V – Il primo album con  Stian "Strom" Bakketeig di nuovo nei ranghi. È dotato di un grandissimo impatto con assoli di chitarra brillanti. Siamo stati nominati per i Norwegian Grammy e lo abbiamo portato in India e Stati Uniti. Forse il nostro lavoro più importante in tal senso.
Welcome Farewell – Molte delle mie canzoni preferite dei Vreid provengono da quest’album che risulta un buon ibrido tra materiale sperimentale e classico. Per promuoverlo abbiamo suonato in Giappone con i Rotting Christ. Che ricordi!
Sólverv – Una sorta di ritorno alle origini con riff scritti un sacco di anni prima. Siamo davvero soddisfatti di com’è venuto fuori e trovo che la title track sia una delle cose migliori che abbiamo mai scritto.
Lifehunger – Il nostro migliore album. Abbiamo cambiato lo studio e la produzione è fantastica. Abbiamo appena terminato il tour europeo e ci aspettano ancora tanti appuntamenti dal vivo quest’anno.

Quali erano i vostri obiettivi quando avete iniziato? Sono cambiati dopo tutti questi anni?
Abbiamo sempre scritto musica, registrato album e girato in tour il più possibile perché è quello che ci piace fare. Niente di più semplice. Continueremo a farlo finché la salute ce lo permetterà.  

Preferite essere definiti black metal o viking metal?
Nessuno dei due. Vogliamo che sia buona musica e non ci curiamo di come viene definita.

Come ritieni che il vostro sound sia progredito negli anni?
Nei primi due album era molto rock n’ roll e crudo. Crescendo sono tornati fuori degli aspetti melodici che abbiamo combinato con il classico sound dei Vreid.  
 
Cosa cercate di trasmettere con le vostre liriche?
Nei primi anni le nostre liriche erano più tematiche e legate ad eventi storici particolari come la Seconda Guerra Mondiale. Adesso parliamo anche di problemi esistenziali e filosofici senza pretendere di dare delle risposte.  

Qual è la traccia chiave di ‘Lifehunger’ a tuo parere?
Direi ‘One Hundred Years’, ‘Lifehunger’ e ‘Heimatt’ perché riassumono un po' tutto il contenuto dell’album, con ‘Hello Darkness’ come cavallo di razza.  
 
L’artwork è bellissimo. Chi se n’è occupato?
Remi Juliebø dei Deformat Studios che si è ispirato a Hváll. Riassume ottimamente il senso delle liriche ed è in assoluto la nostra copertina più bella.
 
Puoi darci qualche dettaglio in più sulla collaborazione con Aðalbjörn 'Addi' Tryggvason?
Addi è da sempre un amico della band e siamo grandi fan dei Solstafir. Volevamo una voce speciale per ‘Hello Darkness’ e abbiamo discusso su varie opzioni. Poi Hvàll, che lavora anche come booking agent, ha organizzato uno show dei Solstafir a Oslo nel periodo in cui stavamo registrando. Gli abbiamo chiesto di aiutarci girandogli una bozza delle liriche e siamo entusiasti del risultato. Ha dato alla canzone tutt’altra dimensione!

Mi ricordo della vostra partecipazione al Tributo agli Enslaved con ‘Lunar Force’. Cosa c’è di speciale in quel pezzo per voi?
Molte delle canzoni degli Enslaved sono speciali per noi. Al tempo pensammo che ‘Lunar Force’ fosse perfetta per quel progetto. Il nostro primo tour fu con gli Enslaved che avevano appena pubblicato ‘Isa’ ed ancora oggi è uno dei loro album che amo di più.
 
Quali sono i tuoi migliori ricordi di Valfar?
Siamo cresciuti insieme e di conseguenza sono ricordi che vanno da quando eravamo bambini a quando siamo diventati adulti. Li tengo tutti per me.

Qual è il segreto del black metal norvegese?
Il fatto che la Svezia produce musica di qualità migliore rispetto alla Norvegia. In generale c’è l’impressione che tutti i musicisti black metal vadano a giro con le facce pittate e l’espressione maligna. Al contrario buona parte dei musicisti black metal che conosco hanno famiglie, lavori comuni e vivono come tutti gli altri.

(parole di Jørn "Steingrim" Holen)

Vreid
From Norvegia

Discography
Kraft 2004
Pitch Black Brigade 2006
I krig 2007
Milorg 2009
V 2011
Welcome Farewell 2013
Sólverv 2015
Lifehunger 2018