-Core
Bríet
Islanda
Pubblicato il 22/11/2018 da Lorenzo Becciani

E’ molto difficile trovare voci uniche in Islanda e te sei senza dubbio una delle più interessanti voci nuove provenienti da questo luogo fantastico..
Ti ringrazio. C’è sempre stata musica a casa mia ed in molti mi dicevano che avevo una bella voce. A undici anni ho pensato di diventare una cantante per la prima volta ma all’inizio lo facevo solo per divertirmi. Solo a quindici anni ho cominciato a farlo in maniera professionale. Non sono mai stata a scuola di canto e ho sempre amato il jazz.

Come hai deciso di misurarti con l’elettronica e l’r&b?
É stato dopo avere conosciuto il mio produttore Pálmi Ragnar Ásgeirsson.

Perché il tuo EP si intitola ‘22.03.99’?
É il mio compleanno. Avevo bisogno di un titolo e mi trovavo a casa senza idee. A quel punto ho pensato che la mia musica era appena nata e che le canzoni parlavano di me stessa.
 
Stai lavorando ad un full lenght?
Per il momento abbiamo deciso che sia opportuno pubblicare solo dei singoli.

Il video di ‘In Too Deep’ è fantastico. É il pezzo che ti rappresenta di più?
Ogni pezzo dell’EP è molto diverso dagli altri. In generale mi piace provare cose nuove e sperimentare. ‘In Too Deep’ è senza dubbio un pezzo molto personale. È stato il primo che ho terminato e magari non ne farò mai un altro così..

Sei a tuo agio con l’immagine sexy del video?
Inizialmente il video non era pensato così. Poi abbiamo cominciato a giocare con l’acqua bianca e mi hanno chiesto di cercare di essere sexy. Credo che il video sia bellissimo, pieno di colori e immagini in contrasto che raccontano una storia.  

Questo è il tuo primo Airwaves. Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo show?
Uno spettacolo onesto, con qualche pezzo nuovo e delle visual sullo sfondo. Assieme a me sul palco c’è DJ Snorri Ástráð, un ragazzo che frequenta la mia scuola. Sarà tutto molto figo e, come sempre, canterò dal profondo del cuore.

Ascoltando l’EP si evince un grande potenziale. Quali sono i tuoi piani dopo il festival?
Devo finire la scuola e poi spero di firmare un contratto discografico. Vorrei anche frequentare una scuola per attrice, non so ancora se qui in Islanda oppure all’estero.

Quali sono gli artisti che seguirai al festival?
Di sicuro Eivør e Axel Flóvent che mi piacciono molto.

Hai già suonato all’estero?
Sì mi sono esibita a Londra e Stoccolma. Quest’ultimo show è stato orribile. Era il mio compleanno e mi hanno fatta cantare in una grande stazione ferroviaria dove non si sentiva niente. Mi sono sforzata a tal punto da perdere la voce e mentre cantavo partivano gli annunci dei treni. Non proprio il massimo ma anche queste sono esperienze.

Sei mai stata in Italia?
Sì, proprio poche settimane fa sono stata a Milano tre giorni con delle amiche.

Quale pensi che sarà il nuovo trend in Islanda?
Penso che il rap durerà ancora un po' perché ci sono tanti ragazzi e ragazze che stanno venendo fuori. Il prossimo artista che emergerà secondo me sarà Auður.

Di cosa parli in ‘Ghosts’?
Ognuno ha i suoi demoni. Non è necessariamente un pezzo autobiografico. Quando ho pubblicato l’EP ho cercato di focalizzare l’attenzione su tutte le canzoni. ‘In Too Deep’ e ‘Twin’ sono finite in numerose playlist mentre ‘Ghosts’ è passata più inosservata ma a mio parere merita eccome.

Quanto è importante l’immagine per te?
É molto importante e quando canto una canzone particolare devo essere vestita in un certo modo. Per esempio non mi vedo a cantare ‘Carousel’, che vede la collaborazione con Steinar, se non vestita di bianco. Cerco di essere me stessa e di solito compro i miei vestiti nei negozi di seconda mano perché così non può averli nessun’altra.

Bríet
From Islanda

Discography
22.03.99 (2018)