I romani non sembrano accusare la crisi dell’industria e si confermano un’eccellenza del nostro panorama musicale all’estero. Le difficoltà incontrate negli ultimi anni da ebm, future pop e industrial non hanno impedito loro di imporsi per la qualità delle produzioni ed una serie di singoli azzeccati. In una scena povera e dominata da realtà estere, nello specifico soprattutto tedesche, le presenti registrazioni, svoltesi agli Az-Tech Room Studios, assumono ancora più forza di quanto palesato dagli eccellenti ‘Stitches Of Eden’ e ‘White Me In Black Me Out’. A sorprendere sono da una parte le qualità in termini di arrangiamento e produzione di MaXX, che nel frattempo ha dato spessore alla propria carriera solista, e dall’altra la superba interpretazione di NØemi Aurora che illumina le tracce più aggressive così come quelle più lente e melodiche (‘Shadow Complex’ e ‘I Saved An Angel’). Da brividi ‘Frozen Star’, che i Deathstars di qualche tempo fa avrebbero rubato volentieri, e ‘New Days Of Babylon’, caratterizzata da un refrain molto Killing Joke, e stimolante la collaborazione con gli Angelspit per ‘Maths Of Chaos’, sorretta da un paio di riff metal. Meno interessante il featuring di Chris Pohl dei Blutengel tanto che la versione originale di ‘Beware The Light’ si lascia preferire alla seconda, posta in chiusura. Come sempre Alfa Matrix aggiunge alla release standard dei dischetti bonus ed in questo caso ‘Androids In Agony’ comprende undici remix che permettono a diversi artisti di evidenziare le proprie qualità di deframmentazione e ricostruzione di brani. Tra questi spicca senza dubbio Simon Carter capace di regalarci una spaziale versione da club di ‘Frozen Star’.