Esordio solista per il leader degli And You Will Know Us By The Trail Of The Dead che ha affermato di avere sentito l'esigenza di cambiare dopo essersi reso conto che il proprio songwriting stava diventando troppo personale. Qualunque sia la scintilla che ha scatenato questa esplosione, 'Original Machines' colpisce subito per la varietà dei suoni e dei colori, per la capacità di unire disegni armonici, ricerca e aggressività in memoria di tutto quello che è accaduto da quando la band texana ha mosso i primi passi fino ad adesso. Chi ha consumato l'omonimo primo album e 'Madonna', ancor più che il bestseller 'Source, Tags & Codes', non potrà notare il cambiamento mentre chi ha conosciuto i Trail Of Dead con i boriosi 'Tao Of The Dead' e 'IX' non avrà alcun problema di adattamento. La presunzione dello scrittore e dell'artista visivo, peraltro indirizzata verso il libro che uscirà a breve, stavolta è messa da parte nell'ottica di un'intensità che a tratti addirittura penalizza qualche ritornello. Pur di non perdere l'appeal live infatti Conrad Keely taglia i brani quasi fossero diapositive del suo recente viaggio in Cambogia ma questo non ci impedisce di amare le dissonanze di 'Your Tide Is Coming Out', il pop di 'Engines Of The Dark' e lo shoegaze di 'Inside The Cave'. L'utilizzo dei synth è notevole così come la purezza melodica di 'In Words Of A Not So Famous Man' e 'Out On The Road'.