E' proprio vero. Certe volte per fare un bel disco non servono tecnologie astrali o troppe referenze. Gli ex Buttered Bacon Biscuits – di cui ricordiamo il buon 'From The Solitary Woods' uscito cinque anni fa per Black Widow - impiegano pochi secondi per mettere a proprio agio l'ascoltatore ed il loro debutto mostra una marcata attitudine anni settanta con influenze hard rock, prog e southern che si fondono ad una passione viscerale per la psichedelia ed il blues. In scaletta spiccano certamente la toccante 'A Place For The Sun' e la grintosa 'The Golden King' ma tutto il lavoro, tra l'altro impreziosito da una splendida copertina, è illuminato da un guitar work di assoluto spessore. Merito di Davide Mosca e Ricky Dal Pane che si confrontano con una solida sezione ritmica con l'Hammond di Stefano Olivi chiamato a rappresentare lo spunto più creativo ed alternativo del contesto strumentale. Le atmosfere sono costantemente vintage, i cori addirittura sembrano addirittura registrati in quell'irripetibile periodo che vide Deep Purple, Led Zeppelin e Pink Floyd insegnare al mondo cos'era la musica. Il cantato infine, è epico e robusto come quello di un gruppo metal. L'accoppiata 'Shade Of Grey/The World Behind Your Eyes' e 'Song Of Freedom' lasciano intendere che in futuro i Witchwood potrebbero allargare i propri orizzonti e diventare ancora più ambiziosi. Per il momento godiamoci in santa pace questo album onesto e corroborante.