Un solenne grido hard rock proviene dalla Norvegia ed esattamente da Bergen dove membri di Enslaved, Sahg e Trinacria da tempo si ritrovano per rendere omaggio alle loro influenze adolescenziali. Non pensate però di trovarvi di fronte ad una band retro rock posticcia, figlia di qualche revival o comunque stereotipata nel sonwriting. Al contrario gli Audrey Horne hanno dimostrato di sapere caratterizzare la loro discografia con influenze diverse, un tempo grunge adesso più classic rock, e di cercare di produrre album che possedessero in ogni caso un piglio moderno. Dopo lo sterepitoso 'Youngblood' è venuto il momento di 'Pure Heavy' che fonde riff d'annata, melodie corpose e ritornelli che si incolleranno alla vostra materia cerebrale in men che non si dica. Oltre ai più conosciuti Thomas Tofthagen e Ice Dale questo è l'album che consacra definitivamente Toschie, ex Locomotive Gangbang e Sylvia Wane, come frontman. E' lui ad accompagnare l'ascoltatore per mano tra citazioni epocali ? i Led Zeppelin di 'Wolf In My Heart', gli AC/DC di 'Tales From The Crypt' ed i Thin Lizzy di 'Out Of The City' ? mentre Espen Lien e Kjetil Greve, all'attivo anche con i Deride, si dimenano sullo sfondo. Il sex appeal live della band è spaventoso e anche quando si ha il presagio che certe soluzioni siano state ricopiate da qualche libro di storia il loro ?pure heavy rock? è talmente pirotecnico da cancellare qualunque perplessità. 'Holy Roller', 'High And Dry' e 'Boy Wonder' sono altri passaggi da mille e una notte. Altro che progetto parallelo. Bisognerebbe che ci fossero più band di questo tipo in circolazione.