Uno dei grandi colpi di Atomic Fire Records, nuova etichetta fondata da Markus Staiger che vede già nel proprio catalogo formazioni del calibro di Amorphis e Meshuggah, è senza dubbio il ritorno dei tedeschi, che ci avevano lasciati dopo aver pubblicato ‘The Bloody Path Of God’. Beelzebub e A. Blackwar addirittura non suonavano insieme dai tempi di ‘Infernal Satanic Verses’ e infatti in molti stanno considerando questo nuovo lavoro in studio come una sorta di prosecuzione del discorso artistico interrotto nel 1999. In ogni caso parliamo di una band chiave per comprendere l’evoluzione del black metal al di fuori della stretta cerchia della scena norvegese-svedese e di un duo che ha saputo assorbire la lezione impartita da icone come Immortal, Marduk e Dimmu Borgir e trasferirla in un sound più classic metal ma non certo meno oscuro, citando nel suo percorso attuale anche realtà trasversali come Ghost o The Devil’s Blood. La bellissima copertina realizzata da Rafael Tavares (Rev 16:8, Blood Red Throne) introduce otto tracce malvagie, a cui si aggiunge la reprise della primordiale ‘Death Metal’ dei Possessed, prodotte assieme a Nils Lesser e chiamate a restituirci un rapporto privilegiato con Lucifero (‘Belial Is My Name’ e ‘The Arrival Of Baphomet’). Tra le tracce più interessanti ‘Letters From The Devil’, pubblicata come sette pollici con ‘The Godsmasher’ come b-side, e ‘Satanic Mistress’, che evoca impulsi sadomaso di omnia qualità. In fase promozionale il leader ci ha rivelato che nei prossimi mesi uscirà un secondo album ed a quel punto la band prenderà in considerazione l’opportunità di suonare dal vivo. La speranza è che ciò accada perché il nuovo materiale sembra scritto appositamente per essere eseguito ad alto volume in giro per il globo terrestre.