I dieci minuti di 'Transgalactic' chiudono in maniera trionfale il secondo full lenght degli ungheresi, attivi da molti anni ma presenti sul mercato solo dal 2015, quando uscì l'EP 'The Dark Spirit Of Ages'. Da allora le influenze thrash e death hanno lasciato spazio ad una potente evoluzione progressive che ha reso il suono della band molto più variegato ed originale. Gli spunti tecnici presenti nel successore di 'Heresy', presentato con la avvincente copertina di Mark Cooper (Rings Of Saturn, Malevolent Creation) sono notevoli e negli ultimi tempi è difficile ascoltare album heavy metal dall'inizio alla fine, senza imbattersi in episodi scontati o trascurabili. Il maggiore punto di forza di 'The Cosmic Cauldron' sta proprio nella capacità di mantenere elevato il grado di attenzione con spunti originali e retaggi di vario genere. 'Astrogate The Spectral Lane' e 'The Prims Fortress' mettono in evidenza le qualità del frontman Ádám Foczek, in 'Planet Oblivion' appare Martina Horwarth (Thy Catafalque) mentre gli arrangiamenti di 'The Predation' e della title track richiamano alla mente certe cose di Children Of Bodom e Dark Tranquillity. La speranza è che Uprising! Records, etichetta tra gli altri di As I May e Oddland, abbia la forza di promuovere quest'album come merita.