Il primo singolo ‘Church Of Horror’ aveva lasciato intravedere un ulteriore incupimento delle atmosfere, ma adesso che ‘God Ends Here’ è realtà non possiamo che sottolineare come il death metal degli svedesi sia diventato sempre più cinico e ossessivo. É vero che sono passati nove anni da ‘Aeons Black’, definito da molti come uno dei migliori lavori di metal estremo dello scorso decennio, ed è vero che nel frattempo la situazione globale del mondo in cui viviamo è andata sempre peggiorando, ma in scaletta troverete un pezzo più malvagio e ridondante dell’altro. Alle solite influenze di icone come Cannibal Corpse (‘Let It Burn’), Morbid Angel (‘Forsaker’ e ‘Despire The Cross’) e Deicide (‘Orpheus Indu Inferis’ e ‘Mephistopheles’) si è aggiunta la freschezza del drumming di Janne Jaloma – attivo anche con Dark Funeral e Imperium ed in passato negli Evocation – che martella come una divinità vichinga alle spalle degli altri musicisti. Le sue parti sono state registrate al Studio Starköl mentre chitarra e basso sono state catturate al Rise To Dominate Studio e notevole è stato anche il lavoro sulle voci di Tommy Dahlström. Ogni tanto i blast beat si ripetono un po’ e l’uso delle tastiere non porta sempre benefici però gli appassionati del genere non potranno che rispondere presente. Da capire quello che potrà essere il supporto di Metal Blade, soprattutto oltreoceano, nell’ottica di un ritorno all’attività live che ci auguriamo possa essere quanto mai consistente.