Un fervore cinematico spiccato ed un approccio compositivo molto simile a quello di un illustratore. Così Fabrizio Modonese Palumbo dei Larsen ha affrontato temi toccanti come gli effetti collaterali della autoindulgenza, la parasomnia – un disordine del sonno che causa il movimento, la percezione, l'emozione o sogni insoliti - contornandosi di ospiti di livello tra i quali i Father Murphy, Jamie Stewart degli Xiu Xiu, Teho Teardo e Jochen Arbeit degli Einstürzende Neubauten. La narrazione di ‘Titan Arum’, come suggerito anche dal titolo o dal traballante ballo dei pupazzi del video di John Lee Bird, non è di facile presa ma avrebbe stupito il contrario. L’impressione è però che la sua ricerca sonora possa ampliarsi ulteriormente e portarlo a risultati notevoli in ambito post-rock, new wave e noise. La notevole grafica è opera di Marco “il Bue” Schiavo e del Print Club Torino, l’album è stato mixato da Paul Beauchamp e masterizzato da un altro guru come James Plotkin e gli apici in scaletta coincidono con ‘The Side Effects Of Self Indulgence’, ‘Oblivion’ ‘Red Coat’. Satanismo sonoro a prezzi stracciati. Per quelli come lui, che non amano i Beatles ma Leonard Cohen, ripreso in chiusura con la ruvida ‘Lullaby’.