Sono passati ben trenta anni da quando gli Armored Saint immisero sul mercato “Symbol Of Salvation”, probabilmente uno degli episodi migliori della propria discografia, anche se nel caso della band americana è difficile, ad oggi, trovare dei lavori che scendano sotto la sufficienza. Per celebrare al meglio questa ricorrenza, nel 2018 (e, dunque, prima del trentennale e soprattutto della pandemia) i Saints decisero di registrare uno show che si tenne al Gramercy Theatre di New York, dove suonarono dalla prima all’ultima nota questo capolavoro dell’heavy metal che fu, tra l’altro, anche il preludio allo split che si materializzò nel 1992. Chi segue ancora oggi le sorti di Vera e compagni sa benissimo che i signori in questione stanno vivendo un periodo di grandissima ispirazione che ha colpito nel segno, vista la qualità fantastica dei loro ultimi dischi. Questo stato di grazia, oltre ad essere evidente in studio, è riportabile anche in sede live, dal momento che gli americani sono una vera e propria macchina da guerra. Queste canzoni, così come suonate dal vivo, non risentono del passare inesorabile degli anni, ma mantengono, di contro, una freschezza e una potenza unica. Il gruppo, oltre ad essere chiaramente affiatato, suona benissimo ed ha in John Bush il suo punto di forza. L’ex cantante degli Anthrax possiede una voce stratosferica che gli consente di toccare vette inenarrabili e, nonostante l’età non sia più verde come un tempo, di rimanere tra i più grandi interpetri che ci sono su piazza, un po' come sta accadendo con Glenn Hughes che migliora con gli anni, così come si confà con i vini di qualità. Ed allora è bellissimo sprofondare in una poltrona, mettersi le cuffie e ritrovarsi ad ascoltare senza soluzione di continuità la title track, “Burning Question”, “Last Train Home”, “Another Day” e “Tribal Dance”, tanto per pescare qualche pezzo dall’eccelso mazzo mescolato ad arte da un gruppo che ha tenuto e continua a mantenere un livello compositivo e performante che il 90 per cento dei propri colleghi si sogna di avere. Live consigliato non solo per chi è un fan degli Armored Saint, ma anche per chi si vuole avvicinare ad un mondo complesso, ma semplicemente fantastico come quello messo su da questi immensi musicisti.