Il nuovo progetto di Sal Abbruscato (Type O Negative, Life Of Agony) raggiunge il traguardo del quarto lavoro in studio con il materiale più orientato verso gli Alice In Chains. Non si tratta soltanto delle similitudini tra la voce del leader e quella del compianto Layne Staley, ma anche di riferimenti specifici e non certo casuali a dischi come ‘Facelift’ e ‘Dirt’. Non mancano pure escursioni in territori gothic-doom ed in tal senso il gruppo newyorkese sembra aver volto lo sguardo nei confronti della scena nordeuropea ed in particolare a quella finlandese (Swallow The Sun, Ghost Brigade). Per il resto siamo al cospetto del solito album piuttosto solido e ridondante caratterizzato da alcuni momenti topici (‘Cast Out From The Sky’ e ‘Reflections Of The Dead’) e da altri episodi abbastanza trascurabili (‘It Is Done’ e ‘Devil’s Deed’). Eddie Heedles e Joe Taylor irrobustiscono l’impianto chitarristico e la sezione ritmica non perde un colpo, però gli A Pale Horse Named Death non hanno comunque saputo issarsi nuovamente ai vertici compositivi di ‘When The World Becomes Undone’, che rimane il capitolo più evocativo e lineare della loro discografia. I nostalgici apprezzeranno in ogni caso.