Il nuovo disco dei norvegesi è pura manna dal cielo per tutti gli appassionati di death metal. Chi è cresciuto con Carcass, Cadaver e Pestilence non può e non deve fare a meno di ascoltare quello che gli autori di ‘Doomscapes’ e ‘Dystopics’ sono riusciti a concepire a sette anni di distanza dall’EP ‘Oscillations’. ‘Degenerations’ non è soltanto un disco in grado di mandarvi fuori di testa dal punto di vista tecnico ma rappresenta un’interpretazione brutale, cinica, rigorosa eppure sperimentale di un genere di indissolubile fermezza come il death metal. All’interno di queste dodici tracce , mixate e masterizzate da Colin Martson (Gorguts, Panopticon) troverete tutto il necessario per sfuggire alla depressione delle vostre giornate più buie e rinchiudervi in uno scenario che Sindre Foss Skancke ha cercato di descrivere in tutta la sua oscurità con la sua copertina. ‘Abnegations’ e ‘The Endless Spiral’ mettono i brividi ma anche ‘Bionic Tomb Eternal’, ‘Gnashing’ e l’accoppiata formata da ‘Clawing At The Fabric Of Space’ e ‘Atoms Decay’ sono superbe. Dietro alle pelli picchia sempre duro Hans Jørgen Ersvik (ex Grind Crusher) e la line-up è completata dai due Defect Designer Eyvind Wærsted Axelsen, responsabile dei suoni di basso, violoncello, theremin e synth, e Dmitry Soukhinin, chitarrista che ricordiamo pure con i Coldflesh. Merito a Transcending Obscurity, etichetta indiana che ormai può vantare un catalogo considerevole, di averli riportati alla luce.