Il nuovo lavoro firmato da Cristian Fanti è una bellissima colonna sonora, ma non di film che prima o poi verrà proiettato al cinema o di una serie televisiva. É una colonna sonora dei nostri tempi e parla di vita, morte, nascita, sogni e disagi, notturni e ad occhi aperti. Al chiaro di luna la magia del post-rock si fonde con una dimensione cantautoriale che riporta alla mente la collaborazione tra Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi (‘Vdb23/Nulla è andato perso’), ‘Alone’ dello stesso Marok oppure alcune cose di Iosonouncane. L’album appare molto stratificato ma ciò non le rende mai pesante o eccessivamente progressivo e la produzione, curata dal leader assieme a Marco Bertoni (Confusional Quartet) va ben oltre gli standard post-rock a cui siamo abituati da anni. Non a caso ‘Kintsugi’ “nasce dall’urgenza personale di ricomporre un insieme fratturato – la propria identità umana e artistica – senza nascondere le cuciture, anzi, esibendole come tracce preziose di un’evoluzione”. Un’evoluzione che ha visto comunque la presenza di Andrea Rocchi, alla chitarra ritmica, oltre che di Alberto Bazzoli, al pianoforte, e Marco Frattini (Santo Barbaro) alla batteria. Il testo di ‘Sentiremo Il Sapore’ è stato ripreso da ‘We Will Taste The Island And The Sea’ di Charles Buckowski mentre la bonus track propone una passo di ‘Howl’ di Allen Ginsberg. Un tocco di poesia che, nella calma apparente, che non guasta mai.