Nella recensione del debutto del trio tedesco vi avevamo parlato di Turbowolf, Spacemen 3 e Black Angels ed alla lista avremmo potuto aggiungere pure Kjuss e Wooden Shjips ma stavolta le influenze kraut rock sono molto più evidenti. Nel complesso la produzione si è evoluta e l’attenzione per i dettagli, le piccole sfumature sonore e le atmosfere è aumentata. Spetta alla title track il compito di introdurre l’ascoltatore in uno scenario dove il tempo sembra essersi fermato e chitarra e batteria segnano un ritmo acido tra escursioni nell’Oriente e divagazioni cosmiche. Le parti di synth e organo sono state curate da Bram van Zuijlen e tracce come ‘Doomed To Fail’ e ‘Rise & Shine’ dimostrano che gli Yagow potrebbero benissimo suonare alternative rock e puntare alle classifiche. Quando si sono recati al Super Nova Studio di Eindhoven, nell’ottobre scorso, non hanno però chiesto melodie vincenti e ritornelli puliti ma una grana ed un tiro di prima categoria. Le sessioni si sono svolte sotto la supervisione di Bob de Wit e Koen Verhees, il mixaggio è stato eseguito da Dennis Jüngel (Gewalt, Heads.) e verso la fine della scaletta vi imbatterete in una sorta di manifesto. Lo spirito eclettico e elettrico di ‘The Mess’ è infatti spiccato e potrebbe raccogliere consensi importanti fuori dai propri confini.