Ho conosciuto Billie Lindhal con l’etereo ‘Transparent Knives’, edito da Imperial Recordings come il successivo ‘Red Tide’, e poi l’ho ritrovata su Bella Union per l’ambizioso ‘Feed The Fire’ e sul disco solista di Per Wiberg. Una carriera vissuta in crescendo, che l’ha vista sperimentare sempre di più tra alternative rock, elettronica ed arrangiamenti cinematici in grado di mettere in risalto la sua splendida voce. Adesso è Icons Creating Evil Art, etichetta tra gli altri Louise Lemón, Helga e Old Kerry McKee, a proporre questo EP che tendenzialmente inaugura una nuova era, anticipata da singoli di spicco come ‘Beating Heart’ e ‘Closed My Eyes’, in cui il tessuto strumentale ed elettronico è divenuto una sorta di parco giochi dove misurarsi in maniera più coraggiosa e avanguardistica. Pur rimanendo in ambito pop, o dark pop visto che numerose tracce si muovono sinistre, la cantautrice svedese abbraccia melodie esoteriche e ipnotiche che potrebbero consacrarla ulteriormente a livello internazionale. ‘Diamonds On Concrete’ e ‘One Summer’, ispirata dal film degli anni ‘50 ‘Sawdust And Tinsel’, sono gli altri momenti imperdibili di un EP che ci auguriamo venga seguito a breve di un’opera su lunga distanza altrettanto intrigante.