-Core
Seek Shelter
Iceage
Mexican Summer
Pubblicato il 01/05/2021 da Lorenzo Becciani
Songs
01 Shelter Song
02 High & Hurt
03 Love Kills Slowly
04 Vendetta
05 Drink Rain
06 Gold City
07 Dear Saint Cecilia
08 The Wider Powder Blue
09 The Holding Hand
Songs
01 Shelter Song
02 High & Hurt
03 Love Kills Slowly
04 Vendetta
05 Drink Rain
06 Gold City
07 Dear Saint Cecilia
08 The Wider Powder Blue
09 The Holding Hand

I danesi hanno dimostrato fin dalle primo mosse nel music business di possedere qualcosa in più rispetto a buona parte delle altre band e solo i grandi possono permettersi tanta sfacciataggine, ma la vera svolta è arrivata con ‘Beyondless’. Non solo perché la produzione è cresciuta a livelli altissimi ma perché il suono dei ragazzi si è evoluto mostrando citazioni più varie, oltre alle influenze rock e post-punk, ed arrangiamenti più corposi. Le melodie si sono fatte più oscure, Elias Bender Rønnenfelt è cresciuto molto come frontman e, anche se la componente punk è stata smussata, e non ci sono stati effetti negativi sulle incendiarie performance del gruppo, che al assunto il chitarrista Casper Morilla Fernandez per ottenere un impatto maggiore. Oltre ad aver collaborato con il Lisboa Gospel Collective, si sono rivolti a Pete Kember, fondatore del gruppo neopsichedelico Spacemen 3, e Shawn Everett, ingegnere del suono canadese che ricordiamo a servizio di The Killers e Beck, per donare al nuovo materiale un suono leggendario. Scorrendo le tracce di ‘Seek Shelter’ appare palese che l’obiettivo è stato raggiunto in pieno e traspare una musicalità incredibile. Sembra infatti di ascoltare un disco di fine anni ‘70, per quanto sono ruvide le chitarre, eppure gli arrangiamenti, tra la solennità degli archi e l’astuzia dell’elettronica, sono freschi, moderni e soprattutto imprevedibili. ‘Shelter Song’ e ‘High & Hurt’ mettono subito in chiaro le cose con la voce sensuale e malata del leader in rilievo, mentre ‘Love Kills Slowly’ e ‘Vendetta’ sono il riflesso di un songwriting molto più intimo e personale e di un’attrazione spasmodica per tutto ciò che è trasgressivo e ribelle. Altri due apici della scaletta sono ‘Gold City’, forse il singolo più bello mai scritto dagli Iceage, e ‘The Holding Hand’, che chiude le danze con un giro armonico subliminale e letale per la mente. Nel complesso però ciascun pezzo è il sentore di una maturità ormai raggiunta e le porte del mercato americano potrebbero definitivamente spalancarsi, a dieci anni di distanza dall’ambizioso esordio ‘New Brigade’. Durante l’ascolto vi imbatterete in retaggi di Nick Cave & The Bad Seeds, Velvet Underground e Verve e, col passare dei minuti, si percepisce l’acceso confronto con Shame, Preoccupations, Idles e tutte le entità sonore che stanno rileggendo la lezione di Stooges, Bauhaus e Sex Pistols in maniera moderna e distintiva.

Iceage
From Danimarca

Discography
New Brigade (2011)
You're Nothing (2013)
Plowing Into the Field of Love (2014)
Beyondless (2018)
Seek Shelter (2021)