L'etichetta discografica veronese è famosa per aver promosso alcune delle migliori realtà di musica rock italiana con cantato in lingua madre eppure nel suo catalogo trovano posto anche eccellenti dischi in inglese. Su due piedi mi vengono in mente Down To Ground, Endless Harmony e The Bankrobber e di recente anche gli ottimi Roommates. A proseguire la tradizione ci pensano questi ragazzi napoletani che propongono un alternative rock estremamente curato e prodotto come si deve. I suoni, curati da Pietro Foresti (Lambstone, RHumornero) risultano perfettamente bilanciati e trasmettono un grande desiderio di vedere i ragazzi dal vivo, e le atmosfere sono quelle che abbiamo imparato ad amare dedicandoci alle discografie di Foo Fighters, Shinedown e 3 Doors Down. L'unione tra due elementi come terra e fuoco ben riflette un approccio compositivo intenso, impetuoso e legato alle proprie origini, anticipato in maniera eccellente negli scorsi mesi da 'Worm' e 'Dont' Say A Word'. In scaletta spiccano però anche l'altro singolo 'Aphrodite (Darkest Lies)' e le ballate 'Take It Slow' e 'The Wave', che mettono in luce il talenti di Marco Franzese e Roberto Vagnoni. Le influenze maggiori sono sicuramente a stelle e strisce però l'impressione è che la band guardi anche a quanto accaduto in ambito rock nel nostro paese negli ultimi vent'anni e ciò potrebbe portare a sviluppi interessanti in futuro.