Una vera rivelazione questi ragazzi originari del Connecticut e dediti ad un blackened deathcore di rara efficacia, che prende in prestito il meglio della scuola americana ma allo stesso tempo richiama alla mente le orchestrazioni malvage di Dimmu Borgir e Cradle Of Filth. Il primo pezzo è una bomba assoluta, vede la partecipazione dell’ex Chelsea Grin Alex Koehler e dimostra fin da subito le qualità tecniche dei musicisti in questione. Il riffing di Brandon “Agares” Cooper e Ryan “Nephilim” Ibarra è spaventoso, Leo “Oryx” McClain spacca tutto dietro le pelli e lo fa con una precisione a dir poco chirurgica mentre Devin “Omen” Duarte sbercia nel microfono e ingigantisce in maniera spropositata le dinamiche. Seguono la title track e ‘Ragnarök’, con i suoi sette minuti e mezzo di discesa negli abissi. Anche la sinistra ‘The Emptiness Between Stars’ manifesta un songwriting che scava nella depressione e nei sentimenti più cupi che tutti noi proviamo ogni giorno e le altre due collaborazioni spingono l’album su un livello superiore. David Simonich dei Sign Of The Swarm – autori dell’ottimo ‘Vital Deprivation’ un paio di anni fa – impreziosisce ‘Wretchedness Upon The Gates’ e Adam Mercer degli A Wake In Providence contribuisce a rendere più epica ‘The Crimson Moon Unwithered’. In attesa di valutare anche dal vivo le loro doti, il consiglio è quello di procurarsi la deluxe edition immessa sul mercato da Unique Leader Records perché anche la bonus track ‘Chasm Dweller’ è spettacolare.