Sono trascorsi otto anni da ‘Critical Mass’ e nel frattempo Sahaj Ticotin si è dato da fare con i Meytal, ha collaborato con Annamaria Pinna per il suo progetto Vajra e ha prodotto l’ultimo singolo degli Ill Niño. Questo nuovo lavoro in studio, su cui hanno suonato il batterista Skoota Warner, il bassista PJ Farley ed il chitarrista Ben Carroll, ci mostra un artista rilassato, in bilico tra rock e metal ma totalmente a suo agio con melodie di natura pop. Qualche fan dei primi anni obietterà che manca un po’ l’energia dell’esordio, capace di guadagnarsi ottime recensioni nel periodo più florido del nu metal, ma la prova vocale del musicista di origini portoricane è talmente buona che si può facilmente perdonare una mancanza di mordente. Alcuni pezzi potrebbero stare tranquillamente su uno degli ultimi due dischi dei Linkin Park, ‘Jezebel’ invece si fa notare per un approccio compositivo più sperimentale e la sua atmosfera sinistra, mentre ‘Enough’ e ‘Nobody Loves You’ vengono impreziosite dagli ospiti invitati in studio. Nel primo caso è Dustin Bates degli Starset a mettersi in evidenza e nel secondo Lajon Witherspoon dei Sevendust si conferma uno dei migliori interpreti della sua generazione. ‘Let It Lie’ è inizialmente sorretta da un riff corposo alla Korn e poi si evolve in un pezzo a metà tra Seether e Incubus, con un finale davvero intenso. ‘Somewhere Beautiful’ chiude un disco che non si distacca molto da ‘Black Sun’ e ci riconsegna una band di cui sentivamo la mancanza.