In queste ultime settimane stiamo ascoltando dischi angoscianti, depressivi, capaci di spingerci negli abissi. É normale che sia così, visto il periodo che stiamo vivendo, ma le nuove opere di Impure Wilhelmina, Pupil Slicer, Humanity's Last Breath, Mork e Crown, giusto per fare qualche nome, possiedono qualcosa che va oltre le distinzioni di genere o l'approccio compositivo di un certo stile. La stessa cosa vale per questa one man band francese che debutta su lunga distanza dopo avere pubblicato l'EP 'Les Avatars Du Vide' nel 2018. A dirla tutta, la differenza di durata tra i due lavori è minima ma 'Les Voûtes' è costituito di quattro tracce ed è costruito come un album nella tradizione del black metal atmosferico e del minimalismo di Wolves In The Throne Rome e Ash Borer. L'impressione è che la componente elettronica potrebbe crescere in futuro e caratterizzare sempre di più lo scenario sonoro. Già da adesso, mi ricordano i Bark Psychosis che facevano post-rock ma in realtà erano capaci di trasportare l'ascoltatore in dimensioni anche molto diverse. Tracce come 'Germes Vermeils' o 'Amnios' hanno questo potere e fin dall'inizio 'Les Voûtes' si distingue tra tutte le release di Les Acterus De L'Ombre Productions. Il malessere esistenziale che si percepisce ascoltando l'album è solo una delle facciate di Guillaume Galaup, che ha suonato, registrato e prodotto tutto il materiale per conto proprio e si pone in aperto contrasto con una scena alla quale probabilmente non desidera nemmeno appartenere. Forse fa tutto per sé stesso, in chiave terapeutica, o forse Blurr Thrower si trasformerà in qualcosa di etereo e scarsamente tangibile. Difficile da dire in questo momento, ma di sicuro 'Les Voûtes' è un album che fa riflettere.