Una lunga carriera e tanta esperienza accumulata negli anni non hanno impedito al tastierista di Japan e Porcupine Tree di mantenere quell'indole sperimentale che ne caratterizzava i primi anni come musicista e che probabilmente è il motivo, al di là di una tecnica che è il solo a sottovalutare, dell'interesse di personaggi come David Sylvian e Steven Wilson. Quest'ultimo ha ormai intrapreso una soddisfacente carriera solista che lo ha portato ad allontanarsi, volutamente o meno, dagli altri membri del gruppo che ha pubblicato capolavori del prog quali 'In Absentia' o 'Fear Of Blank Planet'. Così, in attesa di momenti migliori, Richard Barbieri si è dedicato alla composizione di materiale che probabilmente non sarebbe mai uscito se fosse stato impegnato in tour. 'Under A Spell' è la logica conseguenza di 'Planets + Persona', con qualche ospite in più che servirà a Kscope a promuovere meglio la release. La presenza di Steve Hogarth dei Marillion costringerà gli appassionati di prog a dare un ascolto e molte di esse non se ne pentiranno. Alcune atmosfere sembrano quelle di un film horror (la stessa copertina riporta alla mente lo scenario lugubre di The Blair Witch Project), altre sono talmente surreali da impedire qualsiasi tipo di descrizione. 'Flare 2' si muove in territori jazz, 'Sleep Will Find You' pare un pezzo di Julian Cope, 'Darkness Will Find You' cita l'ultimo David Bowie ma il capolavoro in scaletta è senza dubbio 'A Star Light', scritta assieme a Lisen Rylander Löve, astro nascente della scena jazz-sperimentale scandinava. Andatevi ad ascoltare il magnifico 'Oceans' o la collaborazione con Karin Johansson per credere.