Il pianeta Dokken è sempre vivo e in pieno fermento. George Lynch, che in questi ultimi anni è in una incredibile evoluzione artistica (basti pensare ai KXM e agli Ultraphonix con Corey Glover, solo per citare qualche suo recentissimo progetto), ha deciso insieme al suo fedele sodale Jeff Pilson, con il quale aveva messo su tanti anni fa un disco eccelso come “Wicked Underground”, di suonare delle cover. Il bello di questo progetto è che non si tratta di classici brani hard rock o metal da reinterpretare, ma di canzoni prevalentemente pop che, più o meno, tutti quanti abbiamo ascoltato una volta nella vita. Se il rock più classico viene, comunque, preso in carico grazie alle rivisitazioni di songs di band come R.E.M. e Oasis, è la matrice più commerciale a trovare risalto e linfa in questo lavoro. La cover di “Music” di Madonna è assolutamente accattivante, così come lo è quella di “Kiss” del genio di Minneapolis che corrispondeva al nome di Prince. I Duran Duran vengono riletti in chiave maggiormente hard e vi assicuriamo che “Ordinary World” rimane sempre una grande canzone. Spiazza “One Of Us” della meteora Joan Osbourne, così come è davvero trascendentale la versione di “Lucille” di Little Richard. I cantanti che si alternano dietro al microfono sono diversi, anche se la palma del migliore spetta di diritto ad Angelo Moore dei Fishbone con la sua interpretazione mastodontica in “You Got The Love”. Alla fine dei conti “Heavy Hitter” è un album che piace, perché porta musicisti classici come Lynch e Pilson a calarsi in delle realtà che non sono loro abituali. Il risultato è decisamente dignitoso e la voglia di rimettere su il cd appena terminato è sempre forte. E se dall’altra parte della barricata il loro collega Don Dokken fa sapere che i due dovevano essere decisamente annoiati per fare una cosa del genere, da questo versante immaginiamo la coppia ridere con gusto alle dichiarazioni di un cantante che ancora oggi non riesce a fare pace con il mondo intero.