L'immagine dell'oceano che travolge corpo e anima riflette bene un enorme flusso creativo che ha portato il miglior gruppo della nuova era del death metal melodico a trasformarsi in un'entità molto più complessa, in bilico tra metalcore, progressive e groove metal. Il viaggio pianificato dopo 'Verkligheten' parte dalla rabbia sprigionata da un genere umano in confusione e prosegue con la ricerca di qualcosa di filosofico che possa sostituire la religione. La fine di questo percorso, così ambizioso che difficilmente potrà esaurirsi con la prossima fatica in studio, non è ancora nota ma di sicuro gli svedesi non amano stare inattivi e sono cresciuti molto in termini di songwriting. Nel mini in questione, non troverete solo le caratteristiche sonore che hanno reso celebre il gruppo ma anche pezzi cadenzati, disegni strumentali arditi e parti vocali sinistre, ad opera di un Björn Strid che non si pone più limiti di alcun tipo ('Feverish'). A lasciare sbalorditi è però il guitar work di David Andersson, anche lui gratificato dal successo superiore alle aspettative di The Night Flight Orchestra, e Sylvain Coudret, che non concede tregua all'ascoltatore e mostra un profilo tecnico invidiabile (la title track e 'Death Diviner'). La bellezza di 'A Whisp On The Atlantic' sta proprio in questo perfetto equilibrio tra tecnica sopraffina e trasporto emotivo fuori dal comune e sono certo che tra qualche anno non sfigurerà affatto sugli scaffali della vostra collezione, al fianco di classici come 'Natural Born Chaos' e 'The Living Infinite'.