Le belle parole spese nei loro confronti da Brian Eno – che ha prodotto la conclusiva 'Homing' - a mio avviso contano poco. Quello che invece fa la differenza è che i dischi dei Loma hanno un impatto benefico su chi li ascolta, partono lentamente ed a poco a poco scoprono le loro qualità, consolidandosi e aprendo spiragli su nuove dimensioni. Emily Cross è una cantante straordinaria e rappresenta il valore aggiunto di arrangiamenti nati per permettere a Jonathan Meiburg degli Shearwater di poter variare leggermente il suo approccio compositivo. Lo stile è sempre quello del debutto, la copertina rappresenta un'evoluzione della prima e le canzoni crescono alla distanza come accaduto due anni fa. Al loro fianco c'è sempre il polistrumentista e ingegnere del suono Dan Duszynski alle ed registrazioni hanno partecipato anche la pianista-violinista Emily Lee e il bassista Matt Schuessler, oltre a Jenn Wasner dei Wye Oak. 'Ocotillo' e 'Elliptical Days' sono le tracce che mantengono un legame con le origini del progetto mentre 'Half Silences' e 'Blue Rainbow' sembrano anticipare l'introduzione di nuovi elementi nello spettro sonoro del trio. Se ciò accadesse, non mi stupirei di vedere i Loma diventare la priorità assoluta del songwriter di Baltimora.