Uno dei dischi più assurdi ed interessanti di questo autunno caratterizzato da tanta paura e tanta confusione è senza dubbio il debutto di questo nuovo progetto focalizzato su dark e horror synth. Quello che molti non sanno è che dietro a Bergeton non c’è un musicista qualunque ma Morten Bergeton Iversen aka Teloch, chitarrista dei Mayhem ovvero la più grande black metal band di tutti i tempi. Il video di ‘Miami Murder’ non può non ricordare i film di Nicolas Winding Refn e proprio dalle colonne sonore di ‘Drive’, ‘The Neon Demon’ e ‘Too Old To Die Young’ che Bergeton ha preso grande ispirazione. Qualcosa deve poi averlo affascinato pure della storia di Dexter visto che la città degli Heat viene messa sotto i riflettori per qualche cupo omicidio. ‘Arabian Nights’ introduce l’ascoltatore nei meandri di un sound viscido e scintillante, ‘Depeche Load’ lo conquista e ‘Lambo’ e ‘The Demon’ si spingono a livelli massimi di epicità e ‘Valley Of Death’ riassume un po’ tutto il lavoro con sperimentazioni che evidenziano una passione spiccata per gli anni ‘80. In ‘Fort Apache Marina’ spunta anche una chitarra speed metal ed in generale le atmosfere sono tutte di stampo futuristico, con omaggi agli episodi più noti di Fast & Furious, citazioni in ambito cyber-goth e similitudini con l’opera di Master Boot Record. Rimane da capire se ‘Miami Murder’ dovrà essere considerato un capitolo elitario della discografia del musicista norvegese, che ricordiamo pure con Umoral e Nidingr, oppure se Bergeton avrà un futuro corredato da tante uscite.