Il senso di unità e di appartenenza ad una band è qualcosa che, soprattutto in ambito metal e hard rock, conta parecchio nell'ambiente musicale. Spesso addirittura fa la differenza più di una produzione costosa o un singolo alla moda e trasmettere questo tipo di valori quando si investe anima e corpo in un progetto che vede la partecipazione di così tanto ospiti non è difficile, è quasi impossibile. Questo è il pregio maggiore di 'Truth In Unity', un album che Chris Catena, in collaborazione con il maestro Janne Stark, ha pensato perché potesse essere materia di studio per alcuni tra i più grandi professionisti dell'hard rock. La lista è lunghissima e sarebbe noioso elencarli tutti ma quando si comincia a parlare di musicisti quali Doug Aldrich, Tracii Guns, Brian Tichy, Pat Travers, Dizzy Reed e Bumblefoot, allora capirete che non si tratta di uno scherzo. L'altro pregio di 'Truth In Unity' è di poter vantare una coesione notevole. Gli spunti sono vari, ce n'è per tutti in gusti in scaletta, eppure le canzoni sembrano tutte legate da un filo conduttore e non si avvertono cali di tensione o passaggi fuori contesto. 'Angel City' e 'The Trickster' all'inizio sono una botta niente male ma anche 'Get Ready', 'Still A Fool' e, verso la fine della scaletta, 'Freedom' spiccano per la cura degli arrangiamenti e la bellezza del timbro di un cantante che già in passato aveva collaborato con personaggi del calibro di Gleen Hughes e Jeff Scott Soto. È naturale essere curiosi su come verrà trasportato dal vivo il materiale ma, in attesa di scoprirlo, 'Truth In Unity' è un disco da consumare di ascolti e destinato a restare nei pressi del vostro impianto stereo per mesi.