Una cosa è certa ovvero che i finlandesi non hanno una grande fantasia per i titoli. A sette anni da ‘Planetary BReathing’, invece di scervellarsi hanno pensato bene di affidare il loro destino al simbolo della vittoria, sottolineando come questa sia la loro quinta fatica su lunga distanza. Dal 2004 ad oggi, il loro sound si è evoluto parecchio e chi dovesse aspettarsi un altro ‘Orbit Dance’ potrebbe rimanere deluso. Al contrario siamo al cospetto di un lavoro decisamente proiettato verso il futuro, molto vario e completo, con retaggi del passato ma anche soluzioni sorprendenti. ‘Haunted Hearts’ per esempio è aperta da un gioco di chitarre e synth di ispirazione prog e caratterizzata da un incedere canoro non troppo lontano a certe cose di Tomi Joutsen con gli Amorphis. Anche il coraggio dei Leprous deve aver colpito i Mygrain che non si fanno problemi nell’alternare passaggi di quiete melodica con stacchi poliritmici aggressivi. Due peculiarità del loro stile sono senza dubbio il basso di Jonas - impegnato anche con Cain’s Offering, One Desire e The Dark Element – e la chitarra solista di Mr. Downhill, ex Misery Inc. Attorno a loro il resto della band si è mossa a meraviglia anche grazie al supporto di Juho Räihä degli Swallow The Sun, in fase di registrazione e produzione. Oltre al suddetto singolo, in scaletta spiccano pezzi come ‘Out of This Life’ e ‘The Way Of The Flesh’, di sicuro interesse per chi ama il death metal melodico ma non vuole annoiarsi.