La tradizione di Solid State Records – etichetta che col tempo ha perso in termini di vendite e popolarità ma non di influenza sulla scena – prosegue grazie all’ottimo sesto lavoro in studio del gruppo texano. Assieme a Drew Fulk, produttore tra gli altri di Lil Wayne e Beartooth, gli autori di ‘Dark Skies’ sono riusciti a confezionare un album ancora più epico e competitivo. Non immaginatevi chissà quali innovazioni in termini metalcore ma i suoni sono perfetti, le parti vocali di Ryan Kirby strepitose ed i breakdown meno scontati di quanto ci si sarebbe potuto aspettare. L’ultimo arrivato, il chitarrista Daniel Gailey, si è integrato a meraviglia in line-up e ‘The Path’ può vantare singoli dinamici e potenti in grado di fare breccia tra gli appassionati più giovani (‘Breaking The Mirror’ e ‘Locked’) ma anche brani più complessi e ricchi di sfumature (‘Annihilation’, ‘The Path’ e ‘Louder Voice’). Il grado di aggressività è sempre elevato nonostante la notevole attenzione per i risvolti melodici. In attesa che la situazione live torni alla normalità, quest’album esige un posto di rilievo tra le migliori uscite metalcore dell’anno e promette grandi cose dal vivo. Da segnalare anche la collaborazione con Ryo Kinoshita dei Crystal Lake per la terremotante ‘God Of Fire’.