A nove anni di distanza da ‘Me & My Arrow’, John Boles evolve il suo concetto di post rock strumentale e ci regala un disco di un’intensità pazzesca, capace di ripassare quelle che sono le coordinate sonore evidenziate un po’ da tutti i recensori del genere ma allo stesso tempo di distinguersi per una produzione decisamente originale. Sono sufficienti poche note di ‘Never Far’ per calarsi in un’atmosfera da sogno, sempre concreta e mai illusoria, e quando la chitarra esplode sembra quasi di trovarsi in territori cari agli ...And You Will Know Us By The Trail Of Dead. I riff sono arcigni pure nella seguente ‘This Is Latter’, uno dei crescendo più emozionanti, mentre le magnifiche ‘Two Ways’ e ‘Finish It’ sono due tracce che esemplificano al meglio la visione di un musicista che non nasconde il suo amore per Explosions in The Sky, Sigur Rós e Circa Survive ma non disdegna nemmeno la musica pop o alternative rock. Oltre a mettere in luce le sue qualità esecutive, ‘Absorb’ permette all’ascoltatore di compiere un viaggio a ritroso nel tempo, quando tante prog band non ebbero paura di sperimentare e così facendo indicarono la via da seguire alle generazioni successive. Il disco è stato registrato e prodotto al Red Wire Audio di Bryan Russell e Tyler Mahurin si è occupato delle parti di batteria. Resta da capire che tipo di formazione verrà chiamata a promuovere dal vivo questa scaletta dalle grandi capacità evocative.