In un periodo in cui la trap impera ed il solo DaBaby, in attesa di capire cosa farà Kendrick Lamar, ha dimostrato di avere qualche idea in più, Killer Mike e El-P sfornano un album nuovo di zecca e si tolgono pure lo sfizio di darlo in pasto alla gente senza farsi pagare. Al loro fianco troviamo di nuovo Zack De La Rocha dei Rage Against The Machine, Pharrell Williams (‘JU$T’), 2 Chainz, Matt Sweeney (Zwan), ASAP Ferg, Josh Homme dei Queens Of The Stone Age e Mavis Staples. Se aggiungiamo il fatto che il disco è stato registrato alle dipendenze di Rick Rubin e co-prodotto da Little Shalimar e Wilder Zoby, capirete bene che sia assai arduo che suoni male o privo di inventiva. In realtà siamo al cospetto del disco più “ordinario” del duo ma allo stesso tempo non c’è un solo beat che non valga la pena ascoltare, nemmeno un verso che non arrivi dritto al cuore. I Run The Jewels non hanno più il rancore di coloro che sono appena usciti dal ghetto o ci vivono ancora e sperano di far soldi, però il loro flow è micidiale ed i grassi bassi che fuoriescono dallo stereo sembrano scritti apposta per farci sognare e credere in un mondo migliore. A proposito di mondo migliore; ci sono poche perplessità sul fatto che ‘RTJ4’ esca in un momento terribile, di forti proteste, schifo per violenze che continuano a perpetuarsi e nei confronti di un razzismo tuttora a livelli inconcepibili. Ebbene, pensare che debbano essere due veterani a fare piazza pulita in un frangente nel quale ci sarebbe bisogno di tante voci di ribellione, fa riflettere. Come fanno riflettere ‘ Yankee And The Brave’ o ‘Out Of Sight’. Roba che se fosse stata nelle mani dei Public Enemy o dei Beastie Boys avrebbe scatenato una rivoluzione.