Ciò che stupisce ed intriga di Magnus Pelander è la sua capacità di portare avanti questo progetto spiazzando costantemente addetti ai lavori e pubblico e standosene per buona parte dell’anno recluso come un eremita in chissà quale foresta della Svezia. La scarsa attività live e la pubblicazione di dischi bizzarri come il precedente ‘Nucleus’, non ha impedito ai Witchcraft di costruirsi credibilità, prima in ambito doom e poi accompagnando la venerazione per l’occulto con sonorità di matrice retro rock. Le influenze di Roky Erikson e Captain Beyond sono ancora più palesi adesso che il chitarrista ha rivolto la propria attenzione verso la musica acustica e psichedelica. La copertina bianca contrasta con un titolo che farebbe pensare a qualcosa di estremo e satanico ma tale contrasto in realtà è tale solo a livello grafico. Sebbene ’elettricità venga meno e manchi l’ìmpatto deflagrante di certi pezzi del passato, episodi come ‘Elegantly Expressed Depression’ e ‘Sad People’ si rivelano davvero inquietanti ed oscuri. In ‘Sad Dog’ appaiono le tastiere mentre la conclusiva ‘Take Him Away’ potrebbe essere stata scritta tranquillamente da Elliot Smith, nel periodo di ‘Either/Or’. Qualcuno rimpiangerà il suono potente di ‘Legend’ ma di sicuro ‘Black Metal’ non passerà inosservato e saprà attrarre nuovi fans, tra un rituale e l’altro.