Anche gli ultimi della classe prima o poi maturano, crescono, si fanno nuovi interessi e cercano di darsi un tono nella società imperante. Così pure gli ex Hybrid hanno capito che stare dietro alle regole del post-hardcore non avrebbe più portato a nulla e hanno provato ad allargare il loro campo di azione. Dopo una serie di titoli intimidatori gli inglesi hanno cercato di rendere la propria proposta accessibile pure a coloro che non hanno avuto le prime esperienze sessuali con ‘Take To The Skies’ e ‘Common Dreads’ e trasmettere un messaggio positivo o per lo meno non totalmente negativo. Il loro sesto full lenght è quanto di più inclassificabile si possa trovare in circolazione: si passa da robuste bordate di elettronica a retaggi degli esordi, da invettive punk a ‘Elegy For Extinction’, una piece orchestrale, registrata assieme alla Prague Symphony Orchestra con l’arrangiamento di George Fenton. Rou Reynolds fa il verso a Mike Patton in ‘{ The Dreamer's Hotel }’ ma sono le due parti di ‘Waltzing Off The Face Of The Earth’ e ‘the king’ a dare la misura di quello che sono in grado di fare adesso i quattro. Un bizzarro miscuglio di idee geniali, una produzione moderna che rispecchia l’andamento folle delle nostre giornate ed un concentrato di energia per non sfuggire alla depressione.