-Core
Social Crutch
Gold Cage
Felte
Pubblicato il 22/03/2020 da Lorenzo Becciani
Songs
A1. Repeater Kember
A2. Halcion
A3. Introduce My Mind
A4. What Is Left

B1. Shadows
B2. Ripples
B3. Spagetiffy
B4. Harshmallow
B5. Creepfest

Songs
A1. Repeater Kember
A2. Halcion
A3. Introduce My Mind
A4. What Is Left

B1. Shadows
B2. Ripples
B3. Spagetiffy
B4. Harshmallow
B5. Creepfest

Il trio californiano definisce la propria proposta come slow-core intinto di post-punk e, al di là di quanto possano essere risibili certe definizioni, in questo disco troverete atmosfere shoegaze che vi costringeranno a tornare indietro nel tempo agli albori degli anni ‘90. Senza volere accusare i Gold Cage di derivazione, è inevitabile commuoversi quando partono ‘Halcion’, ‘What Is Left’ o ‘Shadows’. Ci si sente parte di un’armonia degli Spacemen 3 o di un crescendo melodico degli Slowdive o dei Ride. Molto si deve alla voce di Cole Devine, che suona anche la chitarra, ma la scaletta è ricca di sorprese e tutta la band, completata dalla bassista e cantante Mony Katz e dal batterista Sage Ross, gira a meraviglia. Un parallelo si può tracciare pure con i Postcards anche se la voce femminile distingue in maniera più emblematica i libanesi ed impedisce un paragone equilibrato. Le registrazioni si sono svolte al Camelia Sound Studio di Los Angeles, sotto lo sguardo attento di Franky Flowers, e ‘Repeater Kember’ e ‘Introduce My Mind’ sono altri due passaggi che meritano la vostra fiducia. Una bella sorpresa, in attesa di ascoltare il terzo lavoro in studio degli I Break Horses.

Gold Cage
From USA

Discography
Social Crutch - 2020