Il gruppo della Pennsylvania ha fatto un po' quello che fanno tutti i gruppi quando arrivano al disco della maturità o dell’età adulta. Ha cercato di variare la propria strumentazione ed il proprio sound, cercando nuovi stimoli ed aprendosi a nuovi orizzonti. Rob Grote l’ha fatta più poetica affermando che dopo il tour di ‘Popular Manipulations’ i rapporti tra i membri erano a pezzi e così si è chiuso nella sua stanza e ha cominciato a comporre senza alcuna aspettativa, scoprendo una sorprendente libertà creativa. La sostanza però non cambia e ‘You Know I’m Not Going Anywhere’ è un album che, pur mantenendo legami col passato, si distingue in maniera forte e decisa dai dischi che lo hanno preceduto. Le note ariose di ‘Hey Jo’ ed il singolo ‘Velour And Velcro’, come dei Manic Street Preachers che sono sdraiati ubriachi sulla riva di un fiume, rappresentano bene questa evoluzione. Gli amanti di indie rock adoreranno la produzione di Dave Fridmann (Interpol, MGMT) ma l’utilizzo massimo di rhodes, mellotron, drum machine e synth di vario genere farà avvicinare ai The Districts anche chi finora non aveva goduto del loro estro. Così si diventa grandi. Magari si scioglieranno dopo dieci date ma quella intrapresa è la strada giusta per arrivare lontano.