Attivi da circa tredici anni, i polacchi hanno saputo rendere più intrigante il loro black metal incorporando elementi gotici e industriali in quantità. A tratti sembra di ascoltare un ibrido tra i Cradle Of Filth di ‘Midian’ ed i Paradise Lost di ‘One Second’ con richiami pure a Fields Of Nephilim – dalla quale discografia viene ripresa l’evocativa ‘Moonchild’ - e Killing Joke. Al fianco dei fondatori XCIII e Sonneillon, impegnato anche con gli Ulcer, troviamo i nuovi DQ e M.R., per una sezione ritmica solida e competitiva. Il songwriting nel corso del tempo si è affinato e, rispetto ai precedenti ‘Near Death Revelations’ e ‘Conscious Darkness’, la produzione appare più pulita ma non aspettatevi certo un disco prog. In definitiva ‘With Madman’s Faith’ e ‘The Great Seducer’ sono due ottimi esempi di come possa essere suonata musica estrema al giorno d’oggi senza finire per forza per ripetere gli stilemi di classici o fare copia ed incolla di soluzioni utilizzate in precedenza. Niente di straordinario ma sette canzoni, per circa cinquanta minuti di musica, perfette per trascorrere qualche ora tranquilla quando vi sarete stancati di Behemoth e Mgla.