-Core
Saturday Night Wrist
Deftones
Maverick
Pubblicato il 15/10/2006 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Hole in the Earth
2. Rapture
3. Beware
4. Cherry Waves
5. Mein
6. U, U, D, D, L, R, L, R, A, B, Selct, Start
7. Xerces
8. Rats! rats! rats!
9. Pink Cellphone
10. Combat
11. Kimdracula
12. Riviere
Songs
1. Hole in the Earth
2. Rapture
3. Beware
4. Cherry Waves
5. Mein
6. U, U, D, D, L, R, L, R, A, B, Selct, Start
7. Xerces
8. Rats! rats! rats!
9. Pink Cellphone
10. Combat
11. Kimdracula
12. Riviere
Ho amato perdutamente i Deftones e quella loro immensa capacità di travolgere l’ascoltatore con emozioni violente e distorte attraversate da una delle voci più espressive del pianeta. Oggi i Deftones non esistono più. Un gruppo che aveva già da tempo perso il suo smalto dal vivo si ritrova a pezzi, diviso da contrasti interni, reciproche minacce di scioglimento e collassato a tal punto da pubblicare un album che non compete nemmeno minimamente con le struggenti meraviglie del passato. Solamente la rabbiosa ‘Rapture’ e i vortici sonori di ‘Kimdracula" meritano un accostamento con una discografia che per anni era rimasta pura e intatta sia nell’animo che nell’eccezionale livello qualitativo. ‘Saturday Night Wrist’ è al contrario un penoso tentativo di andare avanti quando ormai è chiaro non si ha più niente da dire. La produzione di Bob Ezrin fa il resto indebolendo quelle che da sempre erano le caratteristiche vincenti della band di Sacramento adesso ridotta a presentare suoni drammaticamente monotoni e passaggi strumentali imbarazzanti. Passo subito oltre l’osceno singolo ‘Hole In The Earth’ considerandolo un affronto a quanto rilasciato in precedenza. Pezzi di tale banalità come la successiva ‘Tilde’ non sono nemmeno tacciabili come errori di percorso. Quante volte abbiamo sentito canzoni come ‘Beware’, ‘Cherry Waves’ e ‘Riviere’ ? La dimostrazione che l’evoluzione del gruppo non solo si è interrotta bruscamente ma ha provocato uno sbandamento collettivo non da poco visti i risultati. Anche la presenza di artisti come Serj Tankian (System Of A Down) e Anne Hardy (Giant Drag) non viene sfruttata nel modo migliore. Il primo illumina il finale di ‘Mein’ evidenziando ancora di più la pochezza dei minuti che hanno preceduto la sua comparsa. La seconda gioca con i sintetizzatori in una traccia sperimentale come ‘Pink Cellphone’ che avrebbe avuto uno stupendo contorno nel debutto dei Team Sleep e non in questo continuo deragliamento compositivo. Con questo disco muore definitivamente il nu metal.
Deftones
From USA

Discography
Adrenaline (1995)
Around the Fur (1997)
White Pony (2000)
Deftones (2003)
Saturday Night Wrist (2006)
Diamond Eyes (2010)
Koi No Yokan (2012)
Gore (2016)
Ohms (2020)