In islandese rýr significa sterile, debole e scarso. Di sicuro non sono però scarsi questi quattro ragazzi tedeschi che affermano di essere contro ogni forma di razzismo, sessismo e omofobia e, sull’esempio di Cult Of Luna e The Ocean, hanno dato vita ad un post metal strumentale fortemente evocativo ed atmosferico. Il punto di forza del presente debutto è sicuramente legato ai riff, belli doom, sferici e potenti. È evidente che registrazione e mixaggio, svoltesi agli Hidden Planet Studios sotto la supervisione di Jan Oberg, siano stati incentrati su essi. Il punto debole è un suono di batteria ancora troppo ordinario per far sì che ‘Left Fallow’ possa emergere oltre lo scenario tedesco, svizzero (vengono in mente almeno un paio di formazioni della Pelagic Records) o scandinavo. Ciò non toglie che il viaggio mentale che scaturisce dall’intro ‘Left’ e termina con gli oltre otto minuti di ‘Tribulation’ sia alquanto intrigante. È naturale che per esprimere un giudizio compiuto sui rýr ci sia bisogno della prova live ma al momento la loro prima opera, impreziosita dalla copertina a cura di Tala Fashe e disponibile anche in un’eccellente edizione vinilica, è tra le cose più interessanti uscite in tale ambito nell’ultimo periodo.