Registrato e mixato al The Empty Hall Studio di Madrid, sotto la supervisione di Luis Fernando Lopez e Simón Da Silva, ‘The Earth Is Silent’ è materia death doom di prima categoria e segna progressi notevoli rispetto all’esordio di due anni fa. ‘The Roar Of The Furious Sea’ era il risultato di un periodo di gavetta e raccoglieva quanto composto in circa quattro anni di attività. Stavolta invece siamo al cospetto di un album studiato nel suo insieme, devoto ai classici di My Dying Bride e Paradise Lost ma anche capace di proporre un’interpretazione più moderna del genere, sulla falsa riga di Shape Of Despair o Swallow The Sun. In ogni caso i Sun Of The Dying meritano già da adesso la vostra attenzione e volano ai primi posti delle gerarchie della Art Of Propaganda. La bella copertina di Miguel Urbaneja e lo strumentale che dà il titolo al lavoro introducono una scaletta omogenea nella quale spicca ‘Orion’, niente a che vedere con i Metallica ma il titolo evoca sempre pensieri stimolanti. Nella conclusiva ‘White Skies And Grey Lands’ è possibile poi trovare spunti interessanti per quella che potrebbe essere un’ulteriore evoluzione sonora. Anche perché la Terra non rimarrà silente ancora per molto.