-Core
The Slow Rush
Tame Impala
Universal
Pubblicato il 14/02/2020 da Lorenzo Becciani
Songs
1. One More Year
2. Instant Destiny
3. Borderline
4. Posthumous Forgiveness
5. Breathe Deeper
6. Tomorrow’s Dust
7. On Track
8. Lost in Yesterday
9. Is It True
10. It Might Be Time
11. Glimmer
12. One More Hour
Songs
1. One More Year
2. Instant Destiny
3. Borderline
4. Posthumous Forgiveness
5. Breathe Deeper
6. Tomorrow’s Dust
7. On Track
8. Lost in Yesterday
9. Is It True
10. It Might Be Time
11. Glimmer
12. One More Hour

Non ho tempo e voglia di controllare eppure credo di essere stato uno dei primi in assoluto a parlare degli australiani dalle nostre parti. Il loro debutto discografico era strepitoso e mi ricordo che intervistai per la carta stampata un Kevin Parker timido e sinceramente a disagio alle prime mosse nell’industria musicale. Col passare degli anni ho apprezzato la loro evoluzione ed il loro tentativo di allargare il proprio pubblico di riferimento senza per questo smarrire l’attitudine psichedelica. L’estate scorsa mi sono poi imbattuto nei Tame Impala al Northside di Aahrus e sono rimasto letteralmente a bocca aperta. Oltre a potersi permette uno show di proporzioni gigantesche, una band da paura on stage ed un pubblico completamente ai loro piedi, il loro approccio era cambiato. Più aperto alle contaminazioni, non solo sonore ma anche visive ed in un certo senso universale. Non a caso ‘The Slow Rush’ scomoderà paragoni con i Pink Floyd per la fluidità del songwriting, l’estro che emerge da qualsiasi dettaglio ed una produzione eccezionale. Penso che solo i Sigur Rós negli ultimi vent’anni si siano meritati appellativi del genere, sia per l’intensità delle performance che per la visione alle fondamenta del progetto. Ogni pezzo di quest’album potrebbe seriamente cambiarvi la vita o essere il singolo destinato a cambiarla a Kevin Parker, che comunque già adesso non se la passa male considerate le recenti collaborazioni con Rihanna e Lady Gaga. La scaletta è imperniata sul concetto dello scorrere del tempo e pezzi come ‘Posthumous Forgiveness’ e ‘Borderline’ sarebbero sufficienti a consigliarvi l’acquisto ma è l’opera nella sua globalità che trascende qualunque concetto di musica da culto o popolarità. È come se ‘Currents’ avesse segnato il passaggio dall’indie al pop e ‘The Slow Rush’ enfatizzasse la cerimonia di consegna. Lasciatevi trascinare nel vortice e vedrete passarvi davanti agli occhi tutta l’esistenza.

 

Tame Impala
From Australia

Discography
Innserspeaker (2010)
Lonerism (2012)
Currents (2015)
The Slow Rush (2020)