Considerato che di band ungheresi non ne recensiamo molte ho posto particolare attenzione a questo esordio registrato dal vivo, sotto la supervisione di Válik László, all’Aggteleki Cseppkobarlang. Un nome impronunciabile ed una cava dispersa in un parco di Budapest che ha reso ancora più epica la visione di un trio devoto al post-rock più oscuro ed enigmatico, con venature shoegaze. Nell’occhio di ‘Tükor’ troverete sei spunti per leggere in maniera differente ed insolita l’evoluzione di un genere che per molti addetti ai lavori non può dirsi ancora completa. ‘Masodik’ e ‘Negyedik’ sono gli apici di un crescendo strumentale ed motivo, orchestrato alla perfezione dai ragazzi ed in seguito mixato da György Ligeti. Per valutare appieno i Toerzs avremo bisogno di vederli dal vivo e comprendere fino in fondo le loro capacità tecniche ed evocative ma sicuramente la loro opera prima ha poco da invidiare alle ultime blasonate release di tanti colossi del post-rock internazionale. Non a caso escono per Golden Antenna, un’etichetta che può vantare in catalogo nomi del calibro di Fvnerals, Die! Die! Die!, Rosetta e The Devil`s Trade.