Se amate il post-rock strumentale con qualche divagazione nel metal, il nuovo lavoro in studio degli australiani, il quarto a distanza di due anni da ‘Live At Dunk! Fest’, fa al caso vostro. Con il passare del tempo il fervore cinematico delle invettive dei sette è aumentato e, di pari passo, la derivazione nei confronti di Godspeed You! Black Emperor e Isis si è fatta minore. ‘Triumph & Disaster’ è stato registrato e mixato da Greg Norman e punta forte su pezzi come ‘Tower’ (quindici minuti in costante crescendo), ‘Parting Ways’ e ‘The Last Sun’ (un’altra quindicina di minuti che scorre via in un attimo tanta è l’urgenza dell’atmosfera) che rappresentano gli apici compositivi in carriera. La copertina e le illustrazioni a cura del chitarrista Matt Harvey – al fianco del quale si muovono altre due asce ovvero Mark Owen e Carl Whitbread - impreziosiscono l’album e nei crediti troviamo pure Louise Nutting (testo e melodie vocali nella conclusiva ‘Mother’s Hymn’), Ellen Kirkwood (tromba in ‘Dust’) e Ron Pollard (mellotron nella traccia d’apertura). Niente da invidiare ai vari Tangled Thoughts of Leaving, Eleventh He Reaches London e Hazards of Swimming Naked.