Il pregio migliore del nuovo lavoro in studio degli svedesi è senza dubbio quello di rappresentare un ritorno alle pesantezza degli esordi ma allo stesso modo facilmente collocabile, sia in termini di evoluzione sonora che di produzione, nel 2001-2002 ovvero poco dopo l’uscita del bellissimo ‘Your Vision Was Never Mine To Share’, che finora non aveva ancora avuto un seguito. Una pausa dovuta ad altri impegni lavorativi, al progressivo calo di interesse del pubblico dopo il grande successo dell’omonimo debutto del 1994 ed all’avvento di nuovi trend. Quello che è certo è che Patrik Wiren, anche su ‘Convulse All-Star’ e ‘OSR’ dei GF 93, resta uno dei musicisti più intelligenti e talentuosi provenienti da una scena scandinava spesso legata ad altri generi musicali. Al suo fianco troviamo i chitarristi Örjan Örnkloo e Michael Hahne e spetta a ‘Suburban Breakdown’ inaugurare una scaletta cupa e malinconica, costruita su ferraglie, chitarre e batterie che sembrano scaturire da un garage o una sala prove ma anche melodie di grande spessore. Oltre alla conosciuta ‘Would You?’ spiccano ‘A Little Something’, la title track e ‘Way Back Home’ così come la reprise di ‘Only Happy When It Rains’ dei Garbage, che in pochi si sarebbero attesi così conciata. Una dimostrazione di forza che viene accompagnata dalla speranza, vuoi un pò nostalgica e vuoi un pò iprocrita, di riappropriarsi della giovinezza dei tempi del leggendario tour di spalla ai Paradise Lost.