Il documentario girato da Ian McFarland è molto piu’ interessante di questo album che tenta, alzano un po’ il volume e riprendendo alcune soluzioni utilizzate negli anni ‘90, di non sfigurare al cospetto delle migliori band metalcore di oggi. ‘The Godfathers Of Hardcore’ sono sempre vivi e vegeti e cercano di suscitare ancora attenzione attorno alla scena hardcore-punk newyorkese ed alla loro invidiabile discografia. Roger Miret è sempre un gran frontman, in pochi possono vantare la stessa credibilità nell’ambiente, ma le idee sono annacquate e la veemenza ricercata in alcuni passaggi sa piu’ di forzatura che di veritiera espressione di una luce che sta per spengersi. La componente thrash è accentuata e non a caso la copertina è stata affidata a Sean Taggart che disegnò la cover di ‘Cause For Alarm’ (uscito nel ‘86 per Combat Records con un testo scritto da Peter Steele, allora nei Carnivore, che fece rumore). ‘I Remember’ e ‘Urban Decay’ sono i due pezzi in cui Vinnie Stigma dimostra ancora di essere tuttora un grande chitarrista ma i quattro anni trascorsi da ‘The American Dream Died’ potevano essere sfruttati meglio.