-Core
Numen: La Coscienza Del Sacro
Pieralberto Valli
Ribèss Records - Audioglobe
Pubblicato il 25/09/2019 da Lorenzo Becciani
Songs
CD 1
Non Fare Tardi
Profumo
Moltiplica
Tutto Ciò Che So
Dimenticare

CD 2
Eleusi
Salomè
La Peste
Vado Verso di Me
Colui Che Mi Porta

CD 3
Allagami
Il Lontano di Me
Unisci i Punti
Eppur Si Muore
Otello
Songs
CD 1
Non Fare Tardi
Profumo
Moltiplica
Tutto Ciò Che So
Dimenticare

CD 2
Eleusi
Salomè
La Peste
Vado Verso di Me
Colui Che Mi Porta

CD 3
Allagami
Il Lontano di Me
Unisci i Punti
Eppur Si Muore
Otello

Sbalordito da ‘Atlas’, mi sono avvicinato alla nuova produzione dell’ex Santo Barbaro con la presunzione di conoscere in quale direzione musicale si sarebbe mosso. In tutta sincerità, mi immaginavo un’evoluzione degli arrangiamenti e dei suoni del primo full lenght, evidente soprattutto nelle meravigliose ‘Profumo’ e ‘La Peste’, ma non avrei mai pensato a niente di così coraggioso. ‘Numen: La Coscienza Del Sacro’ è infatti un triplo album, costruito su movimenti e non su pezzi singoli. È sufficiente isolare strutture compositive come ‘Tutto Ciò Che So/Dimenticare’ o ‘Allagami/Il Lontano di Me’ per apprezzarne l’indipendenza rispetto al resto del materiale eppure l’ascolto prosegue, tra scatti nervosi e pause calcolate con lungimiranza, senza cali di tensione. Un disco lungo un anno che è stato promosso con una serie di pezzi in grado di trasmettere liquidità e malinconia, sulla falsa riga di ‘Alone’ di Gianni Maroccolo. Una ricerca musicale che ha spinto l’autore a partire per un lungo viaggio, nato da una commissione della compagnia teatrale Città di Ebla e nello specifico “Le visioni di Zosimo”_CONsensu Patris. La figura del sacro, un padre spirituale che si stacca un po' dalle definizioni e dalle immagini a cui siamo abituati, oltre ad un cantato incredibile, cresciuto negli ultimi due anni, rendono ‘Numen’ qualcosa di unico e prezioso. Qualcosa di totalmente elitario nel panorama italiano. Un album, mixato superbamente al Cosabeat Studio da Franco Naddei, nel quale analogico e digitale si fondono e si mettono a servizio di una voce che necessita di essere ascoltata. Le letture sul Cristianesimo farebbero pensare ad un certo distacco dalla realtà ma al contrario una serie di field recordings trasmettono all’intero ascolto un insolito fascino urbano. Immaginate di camminare con le cuffie per le strade affollate di una metropoli ed essere di colpo scossi da un cantato solenne e viscerale, da batterie elettroniche e synth, fino ad estraniarvi totalmente da ciò che vi circonda. Per chi ha amato il debutto, sarà facile penetrare nella visione di Pieralberto Valli, tra simbolismi e studi biblici, mentre per chi ancora non si è avvicinato al cantautore originario del cesenate, ‘Numen’ rappresenta un’occasione unica per mutare prospettiva. Sono davvero gli artisti italiani che possono vantare un profilo internazionale tanto spiccato e buona parte di loro si vende all’industria in una macabra gara con le stelle dei talent show o delle rassegne popolari di casa nostra. Qui invece si guarda più a Radiohead o Ólafur Arnalds ed il risultato è magnifico.

Pieralberto Valli
From Italia

Discography
Atlas (2017)