L’importanza di questo atteso ritorno discografico non risiede tanto nella bontà dell’album, una scaletta diretta e sfacciata, basata su uno stoner metal di facile presa con qualche venatura punk. L’aspetto più rilevante è che ‘The Sacrifice’ permette di tornare indietro nel tempo, con esattezza al 1994, e fare luce su un trio (allora con Ulf “Uffe” Cederlund e Jonas Lundberg c’era niente meno che Johan Blomqvist dei Backyard Babies) emerso poco dopo che gli Entombed, ex Nihilist, avevano pubblicato il loro album della svolta (‘Wolverine Blues’). Adesso in line-up c’è Patrik Thorngren, ex Misery Loves Co., ma poco è cambiato perché questo terzo lavoro ha lo stesso spirito e la stessa ghigna di ‘Right At You’ e ‘Slave Me’. La differenza semmai sta nel fatto che i primi due full lenght facevano un po' il verso alla scena garage rock imperante in quel momento in patria mentre pezzi come ‘Enveloped In Darkness’ o ‘Alone’ sono più vari ed ispirati al noise arrembante degli Unsane ed alle sperimentazioni dei NoMeansNo. A chiudere le danze, mai metafora sarebbe stata più adatta, la reprise di ‘Mesmerism’ dei Dead Can Dance, da ‘Spleen And Ideal’ del 1984.