Passare dalla California al Rhode Island non è proprio uno scherzo e ciò si è riflesso pesantemente nell’evoluzione sonora di Kristin Hayter, capelli biondi, sguardo languido e corpo fatale. Il suo terzo album segna la sua consacrazione internazionale e si rivela una gemma preziosa nel panorama neoclassical, industrial e neo folk. Sottolineo neo folk perché la base di partenza è spesso il folk, una ruralità compositiva che però viene disturbata da flussi noise, rumori di fabbrica e synth leggiadri, ma non per questo angelici. Al contrario ‘Caligula’ pare il verbo di lucifero, le confessioni di una ragazza che non appartiene a questo mondo ed è cresciuta in termini di linguaggio e varietà compositiva, dopo le esperienze di ‘Let The Evil Of His Own Lips Cover Him’ e ‘All Bitches Die’. Per certi versi la componente elettronica è diminuita ma semplicemente perché Lingua Ignota è un concept che va oltre le definizioni di stile. Le sue influenze vanno da Ornette Coleman ai Nine Inch Nails, da Diamanda Galàs agli Einstürzende Neubauten passando inevitabilmente per Chelsea Wolfe. I nove minuti di ‘Do You Doubt Me Traitor’ sono imperdibili ma tutto l’album, introdotto dalla “pacifica” ‘Faithful Servant Friend Of Christ’ e costruito su continui saliscendi emotivi e viaggi all’inferno (‘If The Poison Won't Take You My Dogs Will’ e ‘Day Of Tears And Mourning’), merita di essere analizzato a fondo per scoprire una miriade di sfumature ed ombre. Profound Lore ci aveva abituato a release fuori dai soliti canoni del metal estremo, basti pensare a ‘Mirror Reaper’ dei Bell Witch e ‘Rainbow Mirror’ di Prurient, ma stavolta siamo al cospetto di qualcosa di totalmente unico e peculiare. Un album che vi si attaccehrà addosso in maniera morbosa. Se il veleno non riuscirà a fermarvi, ci penseranno i cani della Hayter (‘Butcher Of The World’ e ‘I Am The Beast’) e il suo sguardo non muterà orizzonte, non smarrirà freddezza. Così tanto da attendersi un’esperienza live senza precedenti a confermare quanto di buono è stato espresso tra le quattro mura di uno studio di registrazione.